Olivero (ACLI): “Famiglia, welfare, volontariato e nuovi cittadini. Questi i punti irrinunciabili del nostro programma elettorale”

Come è noto sabato 17 novembre e’ stato lanciato da Roma il nuovo progetto di laici e cattolici, Verso la Terza Repubblica”, un passaggio importante nella costruzione di un soggetto politico che vede protagonista l’associazionismo e la società civile.

Tra i promotori vi sono le ACLI, Associazione Cristiane di Lavoratori Italiani, da sempre in prima linea nella difesa del lavoro partendo dalla Dottrina Sociale della Chiesa. Dal 2006 il presidente nazionale è Andrea Olivero, che ha evidenziato nella sua relazione i punti valoriali del nuovo movimento.

Come molte associazioni del non profit, anche Ai.Bi. guarda con grande interesse l’impegno delle ACLI in questo movimento, soprattutto in relazione ai 4 punti evidenziati da Olivero, che dal 2008 ricopre anche il ruolo di portavoce unico del Forum del Terzo Settore:

Innanzitutto di fondamentale importanza e’ il tema della famiglia: “Voglio qui portare i valori che mi sono e ci sono più cari come cattolici: la tutela e la promozione della vita, a partire da quella più fragile e indifesa, la famiglia fondata sul matrimonio e aperta alla generatività, la libertà di educazione. (..) In questo contesto si capisce l’urgenza con cui chiediamo da anni scelte strategiche in favore delle famiglie, che continuiamo a sfruttare come salvagente del welfare che non c’è, mentre i risparmi si erodono e i redditi scivolano verso il basso. E’ necessario, per invertire la rotta, il varo di una riforma fiscale che favorisca le esigenze di spesa reali delle famiglie italiane, a partire da quelle con figli e redditi bassi. La modifica alla legge di stabilità approvata dalla commissione bilancio va in questa direzione, inserita all’interno di nuovo patto fiscale dello Stato con i cittadini, le famiglie e le imprese fondamentale per rilanciare la crescita, l’occupazione, i consumi, e contrastare l’evasione fiscale”.

Uno dei punti sui quali si è polarizzata l attenzione in questi ultimi tempi e’ ‘il tema del Welfare: “Noi siamo per la riforma del welfare, non per il suo smantellamento. Vogliamo uno stato più efficiente, meno invadente e più società: un welfare non assistenziale ma neanche residuale. (..) Al primo posto di questo welfare, non posso non citare due questioni, due emergenze. Il contrasto alla povertà e la tutela della non autosufficienza. Quando oggi ci sono in Italia 8 milioni 173 mila persone in condizione di povertà relativa e 3 milioni e 415 mila persone in condizione di povertà assoluta, noi siamo l’unico paese dell’Unione, con la Grecia, a non avere una misura universale di contrasto alla povertà assoluta”.

Una corretta applicazione del concetto di sussidiarietà richiama il ruolo strategico del Terzo Settore: “Un patrimonio straordinario di questo Paese, una tradizione italiana di cui essere orgogliosi, pilastro di un nuovo modello di economia civile e responsabile, frontiera di una nuova presenza dello Stato e della società accanto agli ultimi, per la loro promozione umana e sociale.475mila organizzazioni, 750mila occupati, 5 milioni di volontari, 50 milioni il bacino di utenza, 67 miliardi di euro il valore economico. Per l’autonomia di questo settore è necessario stabilizzare quanto di buono è stato fatto, a partire dal 5 per mille e la deducibilità delle donazioni al mondo non profit. Ma non basta: bisogna considerarlo vero soggetto sociale, con cui confrontarsi, e non solo esecutore di politiche fatte lontano dai problemi e senza tener conto delle comunità”.

Infine per chi si è’ sempre impegnato a favore del “suo” prossimo non poteva mancare il tema della CittadinanzaIn Italia ci sono circa 900mila minori stranieri. Oltre 500mila di loro sono nati nel nostro Paese. 600mila frequentano le nostre scuole insieme con i nostri figli. Noi dobbiamo scommettere su di loro, dobbiamo scommettere su chi scommette sull’Italia, su chi investe sul futuro del nostro Paese, su chi ama questo nostro Paese”.