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Affido: momenti difficili: “MAMMA DOV’E’ L’ALTRA MAMMA?”

Sono appena andata a prendere il piccolo al centro estivo e mi ha subito domandato dove fosse l’altra mamma, cioè la sua mamma bio. Gli ho risposto che sta lavorando, perché è necessario che lavori per portare il pane a casa. Lui è scoppiato in lacrime, disperato, perché gli manca lei. Si aspettava di vederla insieme a me e purtroppo non essendo abituato al fatto che lei abbia degli impegni anche solo saltuari di lavoro, il piccolo non riesce pienamente ad afferrare che se non si lavora non si mangia! …

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Il grido dei careleavers italiani alle istituzioni : “Nessuno diventa adulto a 18 anni, Non è giusto chiederlo a noi!”

Si è tenuto presso la sede del CNEL l’incontro tra i ragazzi del “Care Leavers Network”, promosso dall’associazione Agevolando, e le istituzioni che di loro dovrebbero occuparsi, alla presenza di Filomena Albano, autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. Sul tavolo dell’incontro “In viaggio verso il nostro futuro. L’accoglienza ‘fuori famiglia’ con gli occhi di chi l’ha vissuta” sono state portate aspettative e difficoltà condite dalle testimonianze dei giovani. Uno su due ha dichiarato che l’uscita dal percorso di accoglienza non è stato adeguatamente pianificata.

La voce di un padre adottivo: “Un Paese civile sostiene le Adozioni, le famiglie e i bambini: l’Italia non è un paese per famiglie adottive”

“Avrei voluto scrivere un lungo articolo su questa penosa faccenda dei Rimborsi per le adozioni internazionali. Avrei potuto raccontare di famiglie che hanno acceso un mutuo per sostenere le spese adottive e che contavano nei Rimborsi per rientrare almeno un po’. O di quelle coppie che …” inizia così il post di un papà adottivo, Fabio Selini. L’Italia “NON È UN PAESE PER FAMIGLIE ADOTTIVE” scrive papà Fabio, dal suo account FB, ma nonostante l’amara constatazione chiama a raccolta le famiglie “Facciamo casino, tutti insieme, urliamo. Noi famiglie Adottive esistiamo”.

Agli Europei under 23 di atletica l’adozione internazionale Made in Italy conquista due ori. Non è ora di smetterla di parlare di fallimenti adottivi?

L’Italia dell’accoglienza, composta da figli adottati e da figli di immigrati, continua a fare incetta di medaglie agli Europei under 23 di atletica di Bydgoszcz in Polonia. Nel giro di un’ora e mezza l’Italia fa avanti e indietro sul podio e l’adozione si porta a casa ben due ori: il primo di Yeman Crippa e il secondo di Yohanes Chiappinelli, entrambi figli adottivi di famiglie del Bel Paese. Mentre l’Italia veste l’oro dell’adozione, il Governo continua a non dare risposte a oltre 14 mila famiglie italiane che aspettano il rimborso delle spese sostenute per le adozioni concluse dopo il 2012.

Adozioni internazionali. La petizione lanciata dal CARE ha già raccolto 5mila adesioni. Caro Gentiloni, sblocchi subito i rimborsi!

Dopo la doccia fredda arrivata nei giorni scorsi dal ri-funzionante sito della Commissione per le adozioni internazionali si apre il caso “DPCM”. Dov’è finito il nuovo DPCM che destina ai rimborsi una parte delle risorse stanziate per le adozioni? Intanto la petizione lanciata dalle associazioni familiari del CARE a Gentiloni ha già raccolto 5mila firme. I soldi sono stati stanziati, se manca un decreto si faccia il decreto, e si faccia subito.

Il bonus natalità fa il boom di richieste! Bene, ma a quando una riforma fiscale a favore delle famiglie italiane?

Il bonus “mamma domani” di 800 euro previsto dalla legge di Bilancio 2017  ha fatto il boom di richieste: oltre duecentomila domande di sussidio pervenute all’INPS a partire da maggio 2017. Solo in Trentino Alto- Adige sono quattromila le donne che hanno ottenuto il sostegno economico alla maternità o all’affido a seguito della richiesta presentata all’Istituto per la Previdenza Sociale. Un boom che conferma l’importanza del bonus o solo la difficoltà –  in Italia – a pensare “famiglia”?

Marocco. Yassine è un bambino inascoltato: con l’Adozione a Distanza puoi restituirgli una voce!

Yassine ha sei anni e vive nel centro Maison d’Enfants Akkari, a Rabat. Yassine può abbracciare la mamma solo saltuariamente, ma ciò nonostante è un bambino sorridente e giocoso che sogna un giorno, grazie all’Adozione a Distanza, di poter tornare a vivere con la sua mamma. Ma anche questa volta l’educatore del centro ha dovuto rispondergli “no Yassine, non c’è ancora un sostenitore, ma non preoccuparti vedrai che qualcuno ti risponderà”. Sì, perché l’ appello di Yassine è rimasto inascoltato.

 

Kenya. Minorenni che si prostituiscono a causa della siccità. Adozione a Distanza, un futuro possibile per i bambini in Africa

Le nostre famiglie hanno perso tutto il loro bestiame e non hanno soldi”, sono le parole della piccola Lwambe una delle 320 bambine ed adolescenti, di età compresa tra 12 e 17 anni, che in una sola notte di giugno sono state intercettate dall’IRC nei quartieri a luci rosse della città di Lodwar. 88 erano poco più che bambine provenienti dalle aree rurali e più povere della regione. Questo è l’unico futuro possibile per molte bambine africane, se non si torna a sostenere concretamente le iniziative di sviluppo locale e la creazione di sistemi di protezione e benessere per l’infanzia. L’Adozione a Distanza: il futuro dei bambini in Africa.