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Milano, 26 novembre. Le famiglie di Ai.Bi. e i gruppi parrocchiali di Affori uniti in preghiera per gli ultimi degli ultimi: i bambini abbandonati

“Dio onnipotente, che sei presente in tutto l’universo e nella più piccola delle tue creature, (…) riversa in noi la forza del tuo amore affinché ci prendiamo cura della vita e della bellezza. Inizia così la preghiera di papa Francesco scelta per aprire la recita del Santo Rosario prevista per sabato 26 novembre, alle ore 17, nella chiesa di Santa Giustina, a Milano.

Brasile. “La nostra adozione collettiva. Cinque fratelli in tre famiglie: nell’adozione internazionale succede anche questo”

Siamo partiti l’8 agosto con altre due famiglie di Ai.Bi – raccontano Raffaella e Stefano per #iosonoundono- : abbiamo fatto insieme il viaggio, abbiamo condiviso tanto e ancora avremo da condividere”. Un’adozione collettiva non priva di complessità che però è stata affrontata nel modo migliore e nell’interesse dei bambini.

Siria, così Ai.Bi. ha aiutato Maryam a realizzare il sogno di aiutare i bambini vittime della guerra

Maryam stava per laurearsi in Psicologia quando, a causa della guerra in Siria, ha dovuto interrompere gli studi. Ma il suo sogno di aiutare i bambini in difficoltà non è mai tramontato. Ora c’è anche lei tra i 126 operatori psicosociali per l’infanzia formati da Ai.Bi. in collaborazione con Shafak nel primo progetto di capacity building appena terminato nelle province di Idlib e Aleppo. Grazie a questa iniziativa, 4.727 bambini hanno potuto beneficiare di un’assistenza qualificata in fase di primo soccorso, protezione e organizzazione di attività ludico-ricreative. Sostieni anche tu la campagna di Ai.Bi. in Siria

Tribunale dei Minori di Bari. Un esempio da imitare: “Nessuna prescrizione sulle caratteristiche del minore da adottare”. Così si ridà speranza all’adozione internazionale

Un vero esempio di apertura all’accoglienza e di incoraggiamento all’adozione arriva da Bari. Il Tribunale per i Minorenni del capoluogo pugliese si è posto infatti in controtendenza rispetto a una prassi sempre più diffusa in Italia, non limitando  in alcun modo le caratteristiche del minore che una coppia potrebbe adottare.