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Adozioni internazionali. Cina. Famiglia Baraccani : “Quando vai all’incontro di abbinamento accade che…quello è tuo figlio e arrivi al settimo cielo: da qui può capitare tutto !”

La Cina era già il paese dei loro desideri e il bambino sognato di Arianna e Stefano era con gli occhi a mandorla. “Non sappiamo perché ma è sempre stato così – dicono i Baraccani di Bologna che raccontano la loro esperienza di adozione per #iosonoundono – : siamo stati felicissimi quindi di essere diventati i genitori di Alessio Hu”.  Rientrati da Xi’An nell’ottobre di due anni fa, quando Alessio aveva poco più di due anni, Arianna e Stefano sono in procinto di partire per le vacanze con loro figlio che adora il mare.

Torino. Il miracolo della Sicilia per i 5 bambini della Casa famiglia Sorriso. “Meno pianti di malinconia, meno capricci e più amore fraterno tra loro”

La maggior parte di loro non aveva mai visto il mare. La preparazione pre-partenza è stata una corsa agli acquisti: costumini colorati, ciabatte in miniatura, capellini con visiera, asciugamani con Topolino e Winnie Pooh. I 5 coraggiosi bambini non sapevano dove sarebbero andati e non sapevano neanche cosa volesse dire “farsi una vacanza. Inizia così il racconto di Antonina e Ivano che gestiscono la Casa famiglia Sorriso di Ai.Bi a Torino.

Siria. Aleppo, il martirio senza fine dei bambini: concessa tregua di 3 ore al giorno per ricostituire le scorte di cibo e medicinali

Tre ore al giorno di tregua ad Aleppo, in Siria. Lo ha annunciato Serghei Rudskoi, capo delle operazioni dello Stato Maggiore dell’esercito russo, sottolineando che le operazioni militari verranno interrotte a partire da oggi 11 agosto per permettere l’ingresso nella città ai convogli umanitari. Tutte le ostilità, compresi attacchi di artiglieria e aviazione, dovranno cessare dalle 10 alle 13 (ora locale ndr)”, ha aggiunto.

Con la sua generosità e dedizione alla missione di Ai.Bi, Clelia ha aiutato i bambini di 4 Paesi: dalla Romania al Kosovo e alla Moldavia fino al Brasile

Ciò che da’ un senso alla propria vita è il lasciare un segno, aver con il proprio passaggio terreno cercato di essere utile e aver trasmesso qualcosa. O per lo meno provato a farlo. Ci è riuscita pienamente Clelia, una signora di Bergamo che oggi avrebbe compiuto 89 anni e che è stata per decine di bambini di Ai.Bi, una nonna  a tutti gli effetti. Clelia fin dal 2001 ha sostenuto i bambini della Romania, del Kosovo e della Moldavia e dal 2012 Bahia, in Brasile.

Adozione internazionale. Il più bel regalo per i miei 18 anni? Una lettera della mia mamma adottiva

Compiere 18 anni non è un traguardo importante solo per chi li fa ma anche per i genitori che prendono atto che loro figlio/a ormai è diventato grande: un uomo/una donna. Non è più quel bambino che fino a quel momento hanno tenuto per mano ma ormai un piccolo grande adulto che camminerà, come giusto, sempre più sulle proprie gambe. Emozioni contrastanti accompagnano dunque quel giorno: un mix di gioia per quello che verrà, soddisfazione per quello che si è costruito insieme e tristezza per quell’infanzia che non tornerà più.

Milano. Emergenza immigrazione. Attraversano il deserto e il mare, timore di scabbia e tubercolosi ma l’ospedale si rifiuta di visitarli: “Non è di nostra competenza”. Ma allora chi deve curare i profughi?

Mentre Como è al collasso per un numero spropositato di arrivi e Milano si prepara ad una vera e propria invasione di migranti, succede anche che ci si scopra impreparati ad evitare un’emergenza sanitaria con la diffusione di epidemie e malattie infettive, come scabbia e tubercolosi. Quello che inevitabilmente può accadere con flussi così ‘importanti’ di migranti. Capita, infatti, che in un ospedale dell’hinterland milanese, i medici del Pronto Soccorso si rifiutino di visitare una decina di profughi “reduci” da un viaggio di 20 giorni in mare dopo aver affrontato il ‘classico’ viaggio della speranza attraversando il deserto e camminando notte e giorno dalla Somalia, Etiopia e Comore.

Siria. Oltre 2 milioni di persone ad Aleppo senza luce e acqua. L’Onu “Urge tregua di 48 ore per ricostituire scorte di cibo e medicinali”

Oltre due milioni di civili ad Aleppo, nelle aree sia sotto il controllo dei ribelli sia dei governativi, sono senza elettricità e senza accesso alla rete idrica a causa di bombardamenti che hanno colpito gli impianti di distribuzione negli ultimi giorni. Lo afferma l’Onu, che chiede una tregua umanitaria di 48 ore perché siano riparati gli impianti e ricostituite le scorte di cibo e medicinali per la popolazione.