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Roma. Inaugurata la sede della ConVol. La Presidente Cavallaro: “Dopo 25 anni una ‘casa’ per diffondere la cultura del volontariato

A Roma la Convol ha una sede nuova di zecca. Ad inaugurarla ieri (19 giugno), in via Urbana 157, Monsignor Gianrico Ruzza, Vescovo del Settore Centro di Roma, che ha benedetto i locali. “E’ per noi una grande gioia sapere che qui c’è una Conferenza, un motore che si irradia in tutto il Paese nel segno della solidarietà e della vicinanza – ha detto Monsignor Gianrico Ruzza,-: Vi auguro che questo sia lo spirito che animi sempre l’attività della ConVol”.

Da Sarno fino in Brasile per adottare 3 bambini: la storia dei “campioni di accoglienza”

È di Sarno la “Famiglia più accogliente del 2015” che ha riunito tre fratelli provenienti dal Brasile. Riportiamo integralmente l’articolo di “Comunicare il Sociale”, a firma della giornalista Carmela Cassese. Elia, è un’estetista di 32 anni. Il marito, Michele, un postino di 31. Si sposano giovanissimi, rincorrendo lo stesso sogno: costruire una famiglia.

Gruppo Crc: “Mancanza di controlli sugli Enti e rimborsi alle famiglie fermi dal 2011: la Cai recuperi il suo ruolo di guida per l’adozione internazionale”

La legge italiana sulle adozioni è buona, ma sconta pesanti inefficienze che si ripercuotono inevitabilmente sulle famiglie e i bambini. Urge quindi un dibattito costruttivo in vista di una riforma che corregga le lacune ancora esistenti nel settore dell’adozione sia nazionale che internazionale, a cominciare da una scarsa operatività della Cai e da un sostegno al post-adozione ancora troppo ridotto.

Quanta voglia di fare la seconda adozione, ma devo proprio aspettare due anni?

Io e mio marito vogliamo ripartire con una nuova avventura di vita, la seconda adozione. Il Tribunale dei minori del comune di Venezia ci ha detto che per avviare l’iter dobbiamo aspettare assolutamente due anni, che scadranno ad ottobre 2016. Questo tempo di attesa è davvero inderogabile o varia in base al Tribunale? – Risponde Cinzia Bernicchi, Consulente di Ai.Bi.

Marocco, ecco come nasce il progetto di vita per ogni bambino in istituto

Oltre 60 operatori sociali sono accorsi da ogni parte del Marocco a Dar Bouazza, dove si sono svolte le sessioni di formazione organizzate da Ai.Bi. in collaborazione con 4 associazioni partner e con il contributo dell’Unione Europea. Tra i temi affrontati: servizi di protezione all’infanzia economicamente sostenibili, accoglienza e accompagnamento dei minori abbandonati verso l’uscita dall’istituto, prevenzione dell’abbandono. LEGGI LA NEWS

Proposta shock del Consiglio ONU dei diritti umani: chi si oppone all’ aborto commette un atto di tortura contro le donne

Chi difende la vita è un torturatoreChi si schiera in difesa dei più deboli, indifesi, di chi non ha voce né mezzi per opporsi alla cattiveria e crudeltà umana, è un torturatoreChi lotta, si sbraccia e urla il suo NO alla morte, è un torturatoreChi crede in quell’esserino che fin dai primi attimi è una persona, è un torturatore.

Adozioni in Rdc. I genitori: “Purtroppo il nostro percorso adottivo è stato trasformato in un calvario. Non si trattano così i bambini e i loro genitori!”

“Speravamo in un’adozione serena e felice. Invece è diventata un autentico calvario”. Così i genitori che hanno finalmente potuto accogliere i loro figli provenienti dalla Repubblica Democratica del Congo definiscono la loro disavventura durata quasi 1000 giorni. Quasi 3 anni in cui di quei bambini, adottati regolarmente e rimasti bloccati in seguito alla moratoria sulle adozioni internazionali , non hanno praticamente avuto notizie.