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Adozioni in Congo: il grido inascoltato dei genitori in attesa dell’arrivo dei bambini adottati. Tutto in mano ai misteri della CAI

“Se alzi un muro, non sai mai che lasci fuori”, scriveva Italo Calvino. Da quasi 1.000 giorni, davanti a decine di famiglie italiane si è parato un muro che ha lasciato fuori i loro sogni, i loro progetti e soprattutto i loro figli. Sono le coppie di ogni parte d’Italia che hanno adottato i bambini della Repubblica Democratica del Congo e che da 946 giorni attendono di poterli abbracciare.

I tremila orfani di Calais sono tutti figli nostri

Era una mattina di luglio di 5 anni fa quando una vecchia signora vestita di nero, seduta su un tappeto a gambe incrociate, mi spiegava il principio dell’umanità. Era povera, ma povera sul serio, questa vecchia signora: era una vedova, era una profuga ed era costretta a vivere, come tutto il suo popolo, della carità internazionale.

Il libro della giungla: ma se a voi due succedesse qualcosa, noi che fine faremmo?

Comunque domanda di Mattia stasera: ma se a voi due succede qualcosa, per noi cosa succede? Gli abbiamo spiegato che i servizi dovrebbero ritrovare un’altra famiglia e nella peggiore delle ipotesi in comunità. Ci hanno abbracciato e hanno detto: non deve succedere nulla, noi stiamo bene qua. Amore, siamo tutti davanti alla tv e Mattia abbracciato a mio marito. Deve essere stato il film “il libro della giungla” a mettergli in moto queste domande