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Siria. Quale destino per gli orfani “intrappolati” in un Paese stremato dalla guerra? Con un Sostegno a distanza la loro vita può ricominciare

Sostegno a distanza Siria – Nel cuore della Siria sono decine i giovanissimi rimasti orfani dopo la morte in combattimento dei loro genitori: bambini che restano tali, al di là delle colpe dei loro genitori, e che, come tutti, hanno bisogno di aiuto. Un aiuto che può arrivare dal Sostegno a distanza Siria, perché anche loro hanno diritto a tornare a sentirsi figli.

Ma per l’orfano siriano trovare famiglia sarà sempre più difficile

Fare un figlio in provetta, magari affittando l’utero, è diventato ormai molto più facile che adottare un bambino del Terzo o del Quarto Mondo. Le statistiche scarseggiano, ma chi opera nel settore non ha dubbi: da quando è invalsa la pratica della maternità surrogata, le coppie etero che vogliono adottare all’estero sono molto meno numerose di prima. E si intuisce il perché.

Adozioni, burocrazia, costi elevati e attese interminabili. Così in Italia sono crollate

È un «male comune» europeo ma in questo caso non c’è nemmeno un pizzico di «gaudio». Crollano le adozioni internazionali, aumentano le coppie in attesa: ottenere l’affidamento di un bambino è spesso un sogno che resta irrealizzato. L’Italia non è esclusa da questa perturbazione. In cinque anni i nuovi arrivi di stranieri in famiglia si sono dimezzati, passando dai 4.130 del 2010 ai circa 2.100 del 2015.

“Stepchild”, un colpo alle adozioni internazionali

Non si vota solo sul disegno di legge Cirinnà. Si vota anche sul destino delle adozioni. L’Italia deve decidere se sostenere e promuovere questo istituto che oggi è in gravissima crisi, oppure affossare definitivamente una scelta che rimane tra le più alte espressioni di solidarietà umana.

Adozioni dimezzate in tre anni

Calano le adozioni in provincia e nella città di Trento. Un calo marcato nell’ultimo triennio. In Trentino nel 2012 le istanze presentate da coppie aspiranti all’adozione erano state 64, nel 2013 erano calate a 48, nel 2014 erano 40 e l’anno scorso 34. A livello cittadino si è passati dalle 23 richieste del 2012 alle 13 del 2013, risalite a 18 nel 2014 e scese nei primi nove mesi dell’anno scorso. Diversi i fattori che hanno provocato questa crisi di «vocazioni».

Adozioni e coppie gay, l’ingiusta strada

«Comprare non è amare». Uno slogan che sembra inventato ora, e che invece risale agli anni 80 del Novecento. Fu l’Anfaa, l’Associazione famiglie affidatarie e adottive, a coniarlo: si era nel bel mezzo della battaglia per regolamentare le adozioni e per fermare quello che allora veniva chiamato «il traffico dei bambini».

Marcon (Ve), quando il figlio adottivo diventa alunno: famiglie e insegnanti alle prese con le incognite dell’inserimento scolastico

Come muoversi nel complesso mondo dell’adozione? Una domanda che ne racchiude molte altre che sempre più spesso gli operatori del settore si sentono rivolgere dalle coppie in attesa e da quelle che hanno già adottato. Sono loro il numeroso e variegato pubblico di destinatari del ciclo di incontri “Si può fare…”, organizzato a Marcon dal Tavolo Provinciale di Venezia.

Omar, il giovane migrante che da voce a milioni di bambini siriani: “Aiutateli a vivere nel loro Paese”

Sostegno a distanza Siria – Anche Omar ha viaggiato su un barcone, ha provato che cosa voglia dire essere stipato insieme a decine di altre persone a bordo di un’imbarcazione che a ogni metro rischiava di colare a picco, ha visto la morte in faccia. Ma ce l’ha fatta e ora ripensa alla sua esperienza, all’accoglienza che ha ricevuto e a quella che avrebbe potuto ricevere.