Parte da Lampedusa con Ai.Bi. la promozione dei diritti dei minori non accompagnati

welcome kitLampedusa è l’unica località non capoluogo di provincia d’Italia ad essere inserita nella mappa “Welcome Kit”, il passaporto dei diritti elaborato dall’ Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza per informare e aiutare ad orientarsi i minori stranieri che arrivano in Italia.

Un riconoscimento che inserisce l’isola delle Pelagie tra i possibili luoghi di soggiorno dei minori.

L’idea del Kit è nata in seguito alle visite che il Garante Vincenzo Spadafora ha fatto ai minori ospitati, tra gli altri, nel centro di prima accoglienza e soccorso (Cpsa) di Lampedusa. Incontri, questi, che gli hanno consentito di conoscere i bisogni di bambini e adolescenti presenti nei centri e nelle comunità di accoglienza.

Welcome Kit è uno strumento pensato per dare risposte concrete ai loro bisogni – ha detto il Garante – è un passaporto dei diritti realizzato con l’obiettivo di contribuire a rompere il muro della diffidenza e della paura, che spesso induce i ragazzi alla fuga o ad assumere comportamenti a rischio. Il Kit fornisce loro informazioni pratiche, logistiche e di contesto, insieme ad un piccolo dizionario”.

L’opera è stata pensata per essere distribuita agli under 18 subito dopo il loro arrivo in Italia, principalmente attraverso la rete di associazioni e comunità che si occupano di accoglienza. Il kit rispetta il principio enunciato nel nostro ordinamento che riconosce a tutti i minori stranieri presenti in Italia il diritto all’istruzione e all’assistenza sanitaria, nonché tutte le tutele previste per i minori italiani in materia di lavoro. I minori stranieri non accompagnati, arrivati in assenza di un adulto che ne sia legalmente responsabile, sono destinatari di particolari misure giuridiche di protezione e di assistenza, come il collocamento in luogo sicuro e l’affidamento ad una famiglia o ad una comunità.

I minori stranieri, inoltre, non possono essere espulsi ed hanno diritto al rilascio del relativo permesso di soggiorno.

Per quanto riguarda in particolate Lampedusa, l’accoglienza dei minori stranieri non ha vissuto sempre momenti felici. Il sovraffollamento, prima, e l’incertezza sulla riapertura del centro di accoglienza, poi, hanno spesso finito per danneggiare soprattutto i minori, anche in considerazione della limitatezza di strutture idonee all’ospitalità in un territorio insulare come quello di Lampedusa.

Occorre ripartire dalle esperienze positive, come quella dell’Associazione Amici dei Bambini (Ai.Bi.), presente sull’isola con il progetto “Bambini in alto mare”. Questa iniziativa ha permesso ad 11 famiglie lampedusane di seguire un corso di preparazione per ottenere l’affido di un minore non accompagnato. Una di queste famiglie ha già potuto esaudire il desiderio di accudire uno dei bambini invisibili in fuga dall’Africa.

Bisognerà mettere al centro i diritti, la cui tutela spesso si scontra con la carenza di risorse messe a disposizione per l’accoglienza e con le conseguenti inefficienze del sistema.

Un problema, quello finanziario, che non sembra di pronta soluzione, considerato anche il dimezzamento dei fondi destinati all’accoglienza dei minori non accompagnati.

Si spera, dunque, che l’iniziativa del Garante possa fungere da stimolo per una presa di coscienza sull’importanza di tutelare i soggetti più bisognosi di tutele e di accudimento.