“Perdonami, figlio mio, ma non ce l’ho fatta”

Francesco scrive:
Avrei voluto essere anch’io un papà adottivo, ma purtroppo non ci sono riuscito. Io e mia moglie dopo circa 15 mesi abbiamo ottenuto il decreto di idoneità per l’adozione internazionale; qualche settimana fa ci siamo recati dall’ente che avrebbe dovuto realizzare il nostro sogno ma… sorpresa, ci hanno chiesto la “modica” cifra di 14.000€ (tra costi Italia e costi estero), a cui aggiungere le spese di 3 viaggi a nostro carico che, se tutto andava liscio, sarebbero state di circa altri 12/13.000€. Inoltre bisogna tener presente che all’arrivo del bimbo/a in Italia avremmo dovuto acquistare una cameretta, l’abbigliamento dalla A alla Z e tutta una serie di spese aggiuntive che ci avrebbero portato ad una cifra astronomica. Purtroppo adottare non è per tutti, anche per 2 impiegati come me e mia moglie. Bisogna essere ricchi, non di animo ma di tasca. PERDONAMI FIGLIO MIO ma non ce l’ho fatta.

Caro Francesco,

nella sua lettera ci scontriamo con la dura verità dei nostri giorni: purtroppo adottare può rivelarsi costosissimo e, cosa ancora più grave, non tutte le famiglie possono “permettersi” la loro adozione.

Ragionando però sul suo caso spunta una riflessione e forse una possibile via d’uscita. Al giorno d’oggi si può anche non sopportare, è vero, la spesa di 27mila euro tutti e subito; ma è anche vero che sono previsti degli aiuti economici appositamente strutturati per aiutare a portare a termine l’adozione di un bambino straniero, come ad esempio i mutui bancari per genitori adottanti.

Ha provato a pensare a un mutuo di questo tipo? Tutti gli enti autorizzati seri in genere ne hanno attivato uno in collaborazione con un istituto di credito. E, a meno di non trovarsi in una posizione non bancabile (ossia se non si è protestati e se si dispone di una fonte di reddito stabile), la soluzione del mutuo funziona.

È una via d’uscita a portata di mano. Certo, nel caso delle le coppie per le quali non fosse praticabile, non resta che la possibilità di mettere a segno la riforma della legge sulle adozioni internazionali, come proposta dal Manifesto di Ai.Bi. Oltre la Crisi, tale da aprire l’adozione finalmente anche alle coppie di reddito basso e che siano solo ricche d’animo.

Antonio Crinò, Direttore Generale di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini