Psicologia della Adozione. Perché molte coppie sono spaventate da un abbinamento con un minore abusato?

Molte coppie che si preparano all’adozione internazionale si spaventano di fronte alla possibilità di accogliere un bambino che ha subito violenze, soprattutto sessuali. Come affrontare questo tema e come aiutare i bambini a guarire dalle loro ferite?

Teresa e Simone sono una coppia matura, unita, affettiva e accogliente che si dichiara disponibile ad accogliere bambini con diverse problematiche ma, nonostante la lunga formazione circa la realtà dell’adozione internazionale, ancora spaventata da possibili esperienze di abuso subite dai bimbi che potrebbero accogliere.
Ma che cosa si intende per abuso? Perché ci spaventa così tanto?

Gli abusi sui minori

Con il termine abuso, intendiamo tutte le forme di violenza che un bimbo può subire, fisiche e psicologiche, tutte le forme di cure distorte, tra cui trascuratezza fisica, emotiva, educativa e forme di ipercura che il bambino può vivere nella famiglia di origine, e ancora l’assistere alla violenza domestica e infine tutte le forme di abuso sessuale.
Le coppie ritengono più semplice affrontare alcune tipologie di maltrattamenti e deprivazioni, considerando l’abuso sessuale come una condizione insanabile, immaginandosi un bimbo che ha subito uno stupro, esperienza per noi adulti agghiacciante, da cui non vedono possibilità alcuna di recupero.
La violenza sui bambini e in particolare le esperienze di abuso sessuale sono azioni talmente gravi che ci inorridiscono, perché non vorremmo mai capitassero a dei bambini, a volte anche molto piccoli.
I timori legati alle conseguenze psicologiche di tali esperienze, tuttavia, spesso rischiano di bloccare le coppie nel percorso adottivo. Sono sicuramente azioni che suscitano in noi adulti rabbia, disgusto e disprezzo verso chi le commette e paura che i bimbi che le subiscono possano rimanerne segnati per sempre, riportando conseguenze psicopatologiche gravi che compromettono la relazione con la famiglia adottiva e il loro stesso futuro.
Paura di non riuscire a essere in grado di accogliere il bambino, di abbracciarlo, di aiutarlo a superare quanto vissuto. Alcune coppie, nelle varie occasioni di incontro con l’equipe degli anti autorizzati, riportano il timore di non essere accettati come figure materne o paterne, in quanto simili all’abusante, o ancora di non riuscire a gestire i comportamenti difficili dei bambini, soprattutto pensando al periodo dell’adolescenza.

I timori delle coppie adottive

Spesso i timori delle coppie sono legati a fattori culturali e poco basati sull’evidenza scientifica. Approfondire la conoscenza delle differenti esperienze di violenza e delle loro possibili conseguenze può aiutare a sentirsi meno impotenti e meno spaventati. Indubbiamente si tratta di esperienze drammatiche, che non vorremmo capitassero mai a un bambino né a una persona più grande, ma nelle storie dei bambini abbandonati sono comuni.
Certamente alcune di queste esperienze, soprattutto se vissute in modo cronico, all’interno della propria famiglia di origine, possono creare delle ferite molto profonde che incidono nel percorso di crescita e sviluppo dei bambini, ma nella maggior parte dei casi, l’esperienza di abbandono e di trascuratezza costante dei bisogni dei bambini crea ferite ancora più profonde e conseguenze psicologiche potenzialmente più gravi.

L’abbandono è un abuso

Se pensiamo ai bimbi abbandonati, essi hanno subito tutti la forma più grave di abuso, l’abbandono stesso, che li pone in pericolo di vita e che sarà sempre una ferita che può guarire ma che farà sempre male e a cui difficilmente il bambino può trovare un perché.

Il dossier del bambino adottato

Pertanto, è importante che le coppie che si preparano all’adozione di un bimbo, affrontino il tema della violenza e dell’abuso sessuale, in quanto tali esperienze possono non essere scritte nel dossier del bambino, perché i bambini non le avevano mai raccontate a nessuno prima o perché dimenticate.
È importante evidenziare infatti che molto frequentemente le storie dei bambini emergono solamente a distanza di molto tempo dall’adozione, quando il bambino, sicuro della propria famiglia adottiva, rivela ai suoi genitori alcune esperienze vissute nel suo passato.
Fondamentale è approfondire pertanto la conoscenza del fenomeno, sviluppare le competenze necessarie per capire di poter essere in grado di accogliere e prendersi cura di un bimbo abbandonato che può aver subito anche esperienze di abuso sessuale.

La storia della piccola Sabrina

Come Teresa e Simone che hanno accolto Sabrina una bimba stupenda di 6 anni e mezzo, che al momento dell’adozione era affettuosa, allegra, vivace.
La sua storia riportava della vita in una famiglia in cui la madre ha avuto altri 5 figli, ognuno con uomini diversi, una figura maschile violenta e descriveva la bimba come molto accondiscendente verso gli adulti dell’istituto, a tratti ribelle ma generalmente tranquilla.
Una bimba con voglia di giocare con gli altri bimbi dell’istituto e con facilità di apprendimento, ma che dopo tre anni di adozione ha rivelato alla sua mamma che un uomo, mentre era in istituto, l’ha portata in una fattoria e l’ha molestata.
Miriam è stata aiutata a dare un senso a tutta la sua storia, di violenze subite in famiglia e dell’esperienza di abuso sessuale vissuta e oggi è una splendida ragazzina di 16 anni, che sogna di diventare educatrice di scuola dell’infanzia.

Marina Piccolo
Psicologa Ai.Bi.