Rassegna stampa – La Repubblica, Melita Cavallo: «I decreti vincolati sono necessari, perché i fallimenti adottivi aumentano di anno in anno»

Pubblichiamo le dichiarazioni del giudice Cavallo – contenute nell’articolo di Repubblica Perché diciamo addio ai bambini venuti da lontano – rilasciate a proposito della severità con cui il Tribunale romano seleziona le coppie idonee e in merito alla prassi dei cosiddetti decreti vincolati, ossia i decreti contenenti l’obbligo di adottare minori entro stringenti limiti d’età.

«È vero – ammette Melita Cavallo, presidente del Tribunale per i Minorenni di Roma ed ex presidente della Commissione per le Adozioni internazionali, la CAI – oggi la tendenza è quella di limitare nei decreti l’età dei bambini e di essere ancora più attenti nel valutare i genitori. E questo di certo limita le possibilità, visto che dall’adozione internazionale arrivano ragazzi sempre più grandi.

«Ma la nostra severità è data dal fatto che le restituzioni di figli adottivi stanno diventando di anno in anno più numerose, proprio perché i bambini arrivano a 8, 9, anche 10 anni, quasi sempre con situazioni gravi alle spalle e i genitori non reggono e li rifiutano… cioè li riportano a noi, che non possiamo fare altro che metterli in un istituto, nella speranza di trovare loro un’altra famiglia adottiva. E non sempre accade». La pagina delle “restituzioni”, ossia dei fallimenti, è l’altra faccia del boom delle adozioni, il lato buio di una storia d’amore, un capitolo da quasi sempre censurato.

«Da quando dirigo il Tribunale per i Minorenni di Roma – aggiunge Cavallo – cioè da due anni e mezzo, ho avuto 10 restituzioni, tra le ultime una bambina indiana di 8 anni e un ragazzino vietnamita quasi adolescente. Troppe. Sintomo di un malessere che non si può ignorare». Un fenomeno nuovo – commenta l’articolo – perché sul numero complessivo delle adozioni in Italia, quelle fallite non superano storicamente l’1,7% del totale e hanno riguardato nel tempo soprattutto l’adozione nazionale.

(Fonte: la Repubblica 10 gennaio 2012, M. N. De Luca)