Regione Campania, politiche sociali: 4,5 milioni per i servizi all’infanzia

Qualcuno avrebbe pensato che con l’arrivo dell’estate dei più piccoli ci si sarebbe dimenticati per poi rispolverare problemi e possibili soluzioni al rientro dalle vacanze. Ed invece, con un colpo a sorpresa, gli scorsi giorni, la Regione Campania, con un decreto fortemente voluto dall’Assessore all’assistenza sociale Ermanno Russo, ha approvato il riparto di risorse da destinare agli Ambiti territoriali per l’attivazione di servizi innovativi per la prima infanzia.

LE DICHIARAZIONI – «Si tratta di 4,5 milioni di euro per donne o famiglie con figli a carico nella fascia che va da 0 a 36 mesi e con esigenze di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro» – afferma l’Assessore Russo – «Le risorse che mettiamo in questo caso in campo – aggiunge – sono per 3 milioni a valere sul Fondo Sociale Europeo, mentre per la restante parte sono frutto dell’ intesa nazionale sulla conciliazione vita-lavoro. Ciò rappresenta un’ulteriore testimonianza dell’ efficacia del principio della complementarietà delle risorse, che è alla base del Piano per la governance e che, in un momento di crisi economica strutturale e di azzeramento dei fondi nazionali, deve ispirare ogni azione di governo nel settore dei servizi alla persona».

COME SI ACCEDE – Per la realizzazione dell’intervento, ciascun Ambito beneficiario del finanziamento dovrà presentare, entro 60 giorni dalla pubblicazione del decreto dirigenziale sul Burc (Bollettino Ufficiale Regione Campania), un proprio piano per i servizi per la prima infanzia, articolato nel rispetto delle “Linee di indirizzo per l’attivazione dei servizi per la prima infanzia (0-36 mesi) nell’ottica della conciliazione tra tempi di vita e di lavoro”, approvate con deliberazione di Giunta regionale.

IL PIANO – Tutte le informazioni sono già disponibili sulla home page del sito istituzionale della Regione Campania (www.regione.campania.it). Nell’ambito dei rispettivi piani territoriali per la prima infanzia, i Comuni associati in Ambito dovranno indicare quale tipologia di intervento intendono realizzare nella loro area, scegliendo tra i servizi previsti dall’intesa nazionale “Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”, siglata in Conferenza unificata Stato-Regioni nel 2010. Successivamente, gli Ambiti dovranno definire le procedure di gestione in ottemperanza alla normativa vigente. La Regione dovrà invece prendere atto dei progetti territoriali e procedere alla liquidazione delle risorse previo stipula di appositi accordi. I criteri scelti per la ripartizione delle risorse rispondono per il 60 per cento alla logica della popolazione residente, mentre per il 40 per cento si basano sulla percentuale di minori da 0 a 36 mesi presente in ogni Ambito territoriale.

I SERVIZI – Ma cosa finanzia di preciso il fondo stanziato da Palazzo Santa Lucia? «Tra le azioni finanziabili – fanno sapere dall’assessorato – figurano il servizio “Mamma accogliente”, svolto in modo stabile e continuativo da una mamma che accoglie presso la propria abitazione fino ad un massimo di tre bambini di età 0-36 mesi, l’ “Educatrice familiare”, che dovrà essere pronta a recarsi presso il domicilio di donne con bambini di età 0-36 mesi, disponibili ad aggregarsi e a mettere a disposizione un ambiente domestico adeguato. Anche qui il servizio è rivolto ad un massimo di 3 bambini ed il “Piccolo gruppo educativo”, gestito da un’educatrice che opera insieme ad una figura di supporto presso il proprio domicilio o presso locali in sua disponibilità, del Comune o di altro soggetto. Qui potrebbe ospitare fino ad un massimo di cinque bambini con età non superiore ai tre anni ». Ad essere finanziabili saranno, inoltre, le ludoteche come servizi di base e quelle itineranti (ludo bus). Ma la Regione stavolta sembra aver pensato davvero a tutto: nel caso in cui gli Ambiti dovessero decidere di scegliere al di fuori del novero delle proposte elencate, potranno attivare “Servizi temporanei e territoriali”, realizzati sulla base di specifiche progettualità, che si caratterizzano per la provvisorietà e periodicità delle esigenze e per la temporaneità degli interventi programmati in un ambito territoriale definito come ad esempio l’animazione svolta presso località turistiche nei periodi di vacanze.

( Corriere del Mezzogiorno,1 Agosto 2012)