Ricerca delle origini: quale necessità?

Il tema della ricerca delle origini in questi ultimi anni è stato al centro di diverse discussioni soprattutto, per  quanto mi riguarda, sui social network, che ormai sono il tramite principale per queste cose.
Ho avuto modo di “conoscere” ragazzi adottati che si affannano alla ricerca di colei che li ha messi al mondo perché a loro dire sono stati “strappati dalle braccia della loro mamma con bugie terribili”.
In quelle discussioni ero quasi l’unica a sostenere che a me la ricerca delle origini non interessa.

Dicendo questo ho alzato un polverone perché: “Non è possibile”.
E invece lo è!

Non sento la necessità di andare alla ricerca di chi mi ha dato la vita… cosa le potrei dire? Cosa abbiamo in comune? Solo il sangue ci unisce e forse qualche tratto somatico. Ma per il resto?
Io sono Greta, questo è il nome che lei ha scelto per me e poi cos’altro c’è?
Forse potrebbe non essere comprensibile per alcuni figli adottivi, ma non abbiamo altro in comune… Certamente mi ha tenuto nel suo grembo per nove mesi e per questo la ringrazierò per sempre: perché mi ha fatto un grande dono: la vita! E in questo modo mi ha amato.

Poi ha fatto una scelta ancora più grande: donarmi ai mie genitori, loro sono mia mamma e mio papà.
Sono loro che mi hanno tenuto la mano quando da piccola non riuscivo ad addormentarmi; sono loro che hanno gioito dei miei successi e hanno pianto insieme a me per le mie sconfitte; sono loro che mi hanno spronato ad andare avanti quando le difficoltà sembravano insormontabili; è la loro mano tesa che mi ha aiutato a rialzarmi dopo ogni caduta.
Certamente ho la consapevolezza di non essere stata nel grembo di mia mamma, ma sono stata talmente  bene nel suo cuore che spesso penso di non essere mai stata adottata, perché io mi sento figlia sua al 100%.
Quante volte sono andata a “spiare” la mia cartella sanitaria (rilasciata dall’istituto dov’ero), nella quale c’è una parte che riguarda il mio passato, per vedere se era vero che non ero nata in quella pancia.
La verità era lì, perché lì c’era il mio vecchio cognome… e ogni volta stentavo a crederci.
Non ci credevo perché mi sono sentita subito figlia!

Dunque: “quale necessità”?
Nessuna! Perché cosa mi può dare in più quell’incontro con chi mi ha generato?
Niente!