Rifiutata dalle scuole perché disabile. È morta la 14enne di Milano

È morta di tumore la bambina di 14 anni che era stata rifiutata da due scuole a Milano perché sulla sedia a rotelle. Impedimenti strutturali e burocratici le avevano negato anche il suo sogno di studiare grafica

Aveva solo 14 anni, era in seria a rotelle e con una gamba amputata a causa di un tumore. È morta sabato a in seguito all’aggravarsi della malattia.
Ma la storia di Giulia aveva un contorni ancora più tristi. Infatti, non era riuscita a venire accettata nelle scuole di Milano per assenza di strutture e di insegnanti di sostegno.
Stava per terminare la terza media con i docenti del reparto di oncologia pediatrica presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

Il rifiuto dalle scuole

La bambina avrebbe voluto studiare grafica pubblicitaria, un obiettivo che cercava di raggiungere lottando contro la malattia che la costringeva su una sedia a rotelle e le aveva causato l’amputazione di una gamba.
Aveva già fatto all’Istituto Rizzoli. Ma non disponeva di insegnanti di sostegno che potessero aiutare Giulia.
In seguito, aveva cercato di accedere al Caterina da Siena, una struttura con 145 studenti disabili su 1.200, cinque dei quali su sedia a rotelle.
Ma anche da questa scuola era arrivato il “No!”.
Anna Patrizia Nava, dirigente scolastica, aveva spiegato che l’ascensore non funzionava e il montacarichi si bloccava ogni tanto.
Impedienti strutturali e burocratiche che hanno negato alla ragazza il suo sogno, anche negli ultimi momenti della sua vita.
Luca Pellizzer, coordinatore del Comitato Genitori Pediatria dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano ha commentato così quest’amara vicenda: “Questa ragazza è morta sapendo di non essere stata accettata alle scuole superiori”.
Pellizzer si sofferma poi su un dettaglio particolarmente amaro: “Prima alla ragazza, poi alla famiglia abbiamo detto di avere fiducia nelle istituzioni, perché stavano lavorando per loro. Ma io ricordo bene gli occhi delusi di Giulia, che già cominciava a non crederci”.

Il silenzio delle istituzioni

Ma quello che indigna maggiormente è la mancata risposta da parte delle istituzioni. Luca Pellizzer continua così la sua riflessione sulla vicenda:
“Zero risposte o interventi da parte del Comune di Milano, di Città Metropolitana, da Regione Lombardia che ci ha fatto sapere di non avere competenze sulla struttura degli istituti. Che però sono pubblici, e dunque è come se lo Stato in persona avesse chiuso le porte in faccia a questa ragazza”.

L’importanza della scuola per ragazzi disabili e malati

Il coordinatore del Comitato Genitori Pediatria dell’Istituto Nazionale dei Tumori milanese dichiara che si tratta di un tradimento dell’articolo 34 della Costituzione, secondo cui la scuola deve essere aperta a tutti.
E per i ragazzi disabili e malati oncologici andare a scuola e reinserirsi nella società è una terapia psicologica. Questi ragazzi non hanno bisogno solo di cure mediche, ma di stare con i compagni e vivere dignitosamente la propria vita, nel nome dell’inclusività.
Una vicenda triste nel suo complesso che, oltre al dolore per le sofferenze di una bambina, lascia senza parole e indignati.
I funerali della piccola Giulia si svolgeranno venerdì 28 aprile a Milano.