Roma: Commissione Bicamerale per l’Infanzia, presentata la proposta di Ai.Bi. contro la crisi dell’adozione internazionale. Sen. Serafini: “Un Paese che non crede nelle adozioni internazionali è un Paese debole!”

ROMA, 18 settembre 2012 – Con la presentazione in Commissione Bicamerale per l’Infanzia della proposta di riforma della legge 184/1983, elaborata da Ai.Bi. per più adozioni internazionali e più famiglie adottive, è iniziata la fase di confronto istituzionale sui sei punti della riforma.

La proposta presentata dalla delegazione di Ai.Bi. – composta da Marco Griffini, Presidente, dall’avv. Enrica Dato dell’Ufficio Diritti dei Minori e da Marzia Masiello, Relazioni Istituzionali – nell’ambito della indagine avviata dalla Commissione il 6 marzo 2012 circa lo stato di attuazione delle norme vigenti sull’adozione, è stata accolta con grande interesse e attenzione dai parlamentari membri della Commissione.

È oramai comune e condivisa l’opinione che il sistema dell’accoglienza dei minori stranieri in Italia stia vivendo una profondissima crisi. Di qui si impone la necessità di gettare nuove basi, che possano rappresentare sia delle ottimali e aggiornate indicazioni di percorso, sia delle linee-guida valide anche per la prossima legislatura.

In modo particolare è stata sottolineata, durante l’articolato dibattito seguito alla presentazione, l’urgenza, peraltro ben messa in evidenza nel punto 1° della proposta di legge di Ai.Bi., di mettere in rete le forze del territorio: i servizi sociali e gli enti autorizzati, al fine di accompagnare concretamente i genitori adottivi nel periodo prima, durante e dopo l’adozione.

Interesse e condivisione ha suscitato la prospettiva che l’adozione internazionale sia parte fondamentale della politica estera dell’Italia, e l’attenzione posta sull’attività di cooperazione degli enti autorizzati al fine di assicurare l’attuazione del concetto di sussidiarietà.

Infine, è stata di notevole rilevanza politica l’osservazione della sen. Anna Maria Serafini circa la necessità di dare vita ad unaseconda grande stagione di riforma, affinché l’Italia riesca a fare più adozioni internazionali e nazionali”.
La prima grande stagione ha fatto sì che “l’Italia diventasse il secondo Paese, dopo gli Stati Uniti d’America, per numero di adozioni internazionali – ha proseguito Serafini -: ora dovrà continuare a dimostrare di essere un Paese forte che guarda al futuro, e quindi deve voler fare più adozioni. Un Paese che non crede nelle adozioni internazionali è un Paese debole!”.