RU486. La Regione Marche dice no all’ “aborto fai da te”: respinte le linee guida del Ministero della Sanità.

Saltamartini: Le linee guida del ministero non sono fonti del diritto e quindi non le applichiamo”.

Con il respingimento in consiglio regionale, il 26 gennaio scorso, di una mozione presentata dall’opposizione, le Marche confermano il proprio no alla distribuzione della pillola abortiva Ru486 all’interno dei consultori.

La Ru486 continuerà ad essere somministrata esclusivamente all’interno delle strutture ospedaliere – quindi sotto stretta sorveglianza medica-.

Si allarga così, dopo il Piemonte, il numero delle amministrazioni regionali “disubbidienti”, che hanno deciso di non applicare pienamente le linee guida per l’assunzione della pillola interruttiva di gravidanza comunicate quest’estate dal ministro della salute Speranza.

Le linee guida del ministero non sono fonti del diritto e quindi non le applichiamo– sottolinea l’assessore regionale alla Sanità delle Marche, Filippo Saltamartini, come riportato da Dire– Abbiamo poi detto che quasi 1.400 interruzioni volontarie di gravidanza rappresentano un tristissimo fenomeno e vogliamo intervenire in materia di assistenza a famiglie e donne. Nessuno vuole mettere in discussione il diritto delle donne“.

 È intenzione della giunta e di questa amministrazione – spiega la Regione, si legge su Avvenire – potenziare i consultori nella loro originale funzione di assistenza alle donne, prevedendo anche nuove forme di sostegno economico e psicologico. Si sta lavorando anche a una proposta di legge per sostenere la famiglia e la natalità”.

Anche il leader del Family Day Massimo Gandolfini, si congratula in una nota con la decisione presa dall’amministrazione regionale: “Esprimiamo il grande apprezzamento per la decisione del consiglio regionale delle Marche che ha respinto la mozione – ha detto – Soprattutto siamo lieti che sia stata esplicitata una sensibilità contro la cultura mortifera che non tiene conto né del bambino né del benessere della donna che, con le nuove linee guida, viene lasciata sola con un dramma che resta tra le quattro mura di casa. La rinascita dell’Italia si avrà solo con il rilancio dell’apertura alla vita e alla natalità”.