Scompare il Quoziente, mazzata sulle famiglie

Scompare il «fattore famiglia» nella riforma fiscale del Governo. Una mazzata cui è seguita una levata di scudi. Primi fra tutti il sindaco di Roma Gianni Alemanno e l’assessore alla Famiglia di Roma Capitale Gianluigi De Palo. «Il Governo faccia marcia indietro» ha detto Alemanno, per cui è «incredibile che dal piano nazionale per la famiglia sia scomparsa la misura più importante».

«Non si può fare una vera politica familiare – dice il sindaco – senza un fisco riformato sui principi del quoziente familiare». E pensare che Roma Capitale, in un momento di grave crisi, ricorda Alemanno, «ha applicato il quoziente familiare alla Tia, esonerando in questo modo 90mila famiglie romane dal pagamento di questa tassa, altrettanto dovrebbe fare il governo centrale, operando una coraggiosa scelta politica».

È un fatto: l’assenza di misure di sostegno nella riforma fiscale con il mancato inserimento del «fattore famiglia» nuoce alle nascite. «È grave che un Paese in declino demografico e in crisi economica non pensi ad adeguate politiche fiscali di sostegno alla famiglia» dice l’assessore a Famiglia, Educazione e Giovani di Roma Capitale Gianluigi De Palo. «La famiglia è da sempre una risorsa fondamentale e necessaria per il Paese. Mi preoccupa, pertanto, che a livello nazionale non si sia voluto intervenire sulle politiche fiscali, mettendo al centro la famiglia e con essa il futuro del Paese».

(Da Il Tempo, 10 giugno 2012)