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I bambini abbandonati non valgono niente. Renzi mette la parola fine all’adozione internazionale? Zero euro in legge di Stabilità, Cai paralizzata e Ministra Boschi inesistente

Due giorni fa, il 15 ottobre, la Ministra con delega alle Pari Opportunità, Maria Elena Boschi,  ha twittato “Per le pari opportunità 60 milioni in bilancio. Contro la tratta di esseri umani, contro la violenza sulle donne #passodopopasso”. Oggi, 17 ottobre, il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, con delega alla Famiglia, Enrico Costa, le fa eco dichiarando “Per la prima volta la legge di bilancio comprende un capo specifico dedicato alla famiglia: le risorse stanziate ammontano a 600 milioni di euro”.

Costi e tempi eccessivi delle adozioni. Lo scivolone del sottosegretario Vicari: “Colpa delle lobby”. Ma la paralisi del settore l’ha voluta il governo

Buona la proposta di favorire le adozioni dei minori stranieri non accompagnati, ma decisamente discutibile il commento sulle cause degli ostacoli che l’adozione internazionale sta incontrando in questi ultimi anni in Italia. Promossa nella pratica, ma bocciata nella teoria, insomma, Simona Vicari, sottosegretario ai Trasporti e alle Infrastrutture.

Il “decalogo” di Maria Elena Boschi per tentare di salvare l’adozione internazionale. Un compito più difficile del previsto

Maria Elena Boschi nella sua qualità di neo presidente della CAI (Commissione Adozioni internazionali) nel corso dell’audizione di mercoledì 20 luglio in commissione Giustizia alla Camera,ha indicato la “ricetta” per tentare di tirare fuori l’adozione internazionale  dalle sabbie mobili nelle quali è stata fatta precipitare a causa di “disfunzioni, o comunque carenze organizzative” che hanno ‘costellato’ gli ultimi 2 anni e mezzo di CAI sotto l’egida della vicepresidente Silvia Della Monica.Riuscirà il ministro Boschi in questa impresa

Adozioni internazionali. Monya Ferritti (Care): “Con Boschi al via nuova visione del sistema adozioni in nome della trasparenza, collaborazione, ascolto, lavoro in rete, principio di parità e sussidiarietà”.

E’ stata descritta, finalmente, dalla Presidente della Commissione Adozioni Internazionali, Maria Elena Boschi – in Commissione Giustizia – una nuova vision del sistema adozioni che pone al centro il benessere della famiglia– si legge nella nota ufficiale del CARE –  che adotta attraverso parole importanti, che tutte le famiglie adottive stavano aspettando, come: confronto, trasparenza, collaborazione, ascolto, periodicità, lavoro in rete, condivisione di buone pratiche, principio di parità e sussidiarietà”.

La notte delle adozioni

Un’inchiesta giornalistica sconvolge un mondo che già era in crisi. Svelandone il lato oscuro. Riportiamo l’articolo pubblicato da La vita del popolo.it di Francesca Gagno. “Vi spieghiamo le falle del sistema, che cosa non funziona e perché questa resta una scelta generosa e da incoraggiare”.

Lombardia. Il Consiglio di Stato boccia il ticket sull’eterologa: “Discriminatorio verso le coppie sterili”. Così l’adozione internazionale resta l’unica cenerentola

Come volevasi dimostrare, l’adozione internazionale è diventata la cenerentola tra le diverse possibilità di avere un figlio. È rimasta infatti l’unica forma di genitorialità a pagamento. A costringerla a questo triste ruolo è stata, di fatto, una decisione del Consiglio di Stato che, mercoledì 21 luglio, ha stabilito che la fecondazione eterologa deve essere gratuita anche in Lombardia, regione il cui governo aveva invece imposto un ticket a questa modalità procreativa.

Adozioni internazionali a picco. Urgente rilanciare cultura dell’accoglienza, sostegno e accompagnamento delle famiglie, lavoro in rete

Dal 2010 ad oggi, nel nostro Paese le adozioni internazionali sono crollate del 50%. Secondo la Commissione adozioni internazionali (Cai), che opera presso la Presidenza del Consiglio dei ministri a garanzia che queste adozioni avvengano nel rispetto della Convenzione de L’Aja (29 maggio 1993), nel 2015 le autorizzazioni rilasciate all’ingresso di minori in Italia sono state 2.211 contro le 4.130 del 2010.