Siria. Nelle tende degli sfollati di Idlib, oltre all’infanzia si perde il diritto alla scuola

A Idlib a causa della guerra e oggi anche del coronavirus una intera generazione sta perdendo il diritto all’educazione venendo inesorabilmente abbandonata a sé stessa. Ai.Bi. – Amici dei Bambini è presente: aiutaci a stare lì! #Continuiamodaibambini

Tra mille problemi per alcuni bambini è iniziato l’anno scolastico a Idlib, nel Nord Ovest della Siria. Presidi, direttori e genitori hanno stilato regole e protocolli con il supporto delle autorità locali per prevenire la propagazione del virus tra gli studenti che da aprile non avevano avuto accesso a educazione formale. In questa parte di Siria, infatti, la didattica a distanza è un’utopia, una minima parte dei bambini ha accesso a internet o possiede un dispositivo adatto all’apprendimento online.

Al contempo i professori e le scuole non sono dotati delle tecnologie adeguate per fornire un servizio sufficiente. Per questo motivo, le autorità hanno deciso di riaprire i centri scolastici che potessero garantire condizioni minime di sicurezza e igiene per i bambini. Una manciata di istituti scolastici hanno aperto le loro porte il 26 settembre limitando il numero di studenti per classe, diminuendo il numero di banchi, dividendo l’accesso a scuola in due turni (mattutino e pomeridiano) e garantendo la sterilizzazione degli spazi. A questo si aggiunge il supporto delle organizzazioni umanitarie che distribuiscono gratuitamente mascherine e riforniscono con acqua potabile i complessi scolastici per garantire l’accesso ai servizi igienici base dei minori.

Siria. A Idlib lo sforzo della comunità è enorme per garantire la scuola

Lo sforzo di tutta la comunità è enorme per garantire il diritto all’educazione e per non destabilizzare ancor di più la complessa situazione psico-sociale di decine di migliaia di minori che solo hanno visto la guerra. Questo grande impegno collettivo però purtroppo non basta, infatti solo poche scuole hanno aperto nelle cittadine meno colpite dal conflitto, mentre nei villaggi rurali o nei campi di sfollati la situazione rimane catastrofica. Qui bambine e bambini hanno accesso solo ad educazione informale, grazie all’aiuto di volontari o di organizzazioni umanitarie che offrono servizi minimi. A Idlib a causa della guerra e oggi anche del coronavirus una intera generazione sta perdendo il diritto all’educazione venendo inesorabilmente abbandonata a sé stessa.

Nel frattempo, Ai.Bi. – Amici dei Bambini presente nel Nord-Ovest della Siria segnato dal conflitto dal 2014, continua a operare sul campo a sostegno delle vittime più deboli di questa tragedia: i bambini. Ma tutte queste ed ancora altre fondamentali attività sono rese possibili solamente grazie alla grande generosità dei donatori che dall’Italia supportano Ai.Bi. e rendono possibile il suo impegno a favore della popolazione siriana.

Anche tu puoi fare la tua parte, sostenendo la campagna #Continuiamodaibambini. Non lasciarli soli.

Dona subito: https://www.aibi.it/ita/continuiamo-dai-bambini