Sono un papà adottivo “in attesa”: ma perché in Italia si fanno appelli per adottare cani e gatti e non bambini?

Cara Ai.Bi.,

sempre più si assiste a reclame e appelli per adottare cani, gatti e oggi ho letto addirittura l’appello ad adottare dei furetti!!!! Per non parlare delle campagne sociali che trovano grande spazio in tv con tanto di ospiti vip che con in braccio un cucciolo di cane e/o di gatto fanno bella mostra di se’ e dei propri propositi.

Io stesso amo gli animali e in casa ho un piccolo meticcio che fa parte ormai  della nostra famiglia a tutto titolo. Però sono anche un papà adottivo o meglio in attesa di diventarlo: dopo lunga riflessione con mia moglie abbiamo, infatti, deciso di accogliere un bambino e ricorrere così all’adozione internazionale. Con mia grande sorpresa e tristezza però non abbiamo riscontrato “in giro” la stessa attenzione e cura. Sembra, infatti, quasi che tutti si inteneriscano maggiormente per il povero cucciolo di cane e/o gatto senza casa piuttosto che per un bambino solo, abbandonato e senza famiglia. Per l’adozione di un cane si organizzano campagne, video, spot, i social si sbizzarriscono e tutti si mobilitano per farsi fotografare con cuccioli “da pubblicità”  in braccio. E i bambini? Non noto la stessa volontà di promozione all’adozione. Dove sono le campagne di informazione, di sensibilizzazione? Dove sono i vip che si fanno fotografare e dicono quanto è bello adottare? Scusate lo sfogo ma sembra proprio che in Italia sia più facile adottare un cane che un bambino. 

Fabio

Caro Fabio,

quello che Lei dice purtroppo ha un fondo di verità. Anzi forse più di un fondo. In Italia da tempo le adozioni internazionali sono piombate in una fase depressiva ma sembra che nessuno se ne renda realmente conto. Temo che sia ancora un fatto di natura prettamente culturale. La società civile si dimostra molto più attenta e sensibile nei confronti del problema dell’ambiente, dell’inquinamento, degli animali o del lavoro. Tutti argomenti delicati e ognuno nel proprio settore importanti, ma come Lei stesso nota, il grande dimenticato è il bambino abbandonato. Lui è l’unico grande vero “protagonista assente”, un fantasma di cui nessuno si accorge. Eppure, secondo il Rapporto Unicef del 2016, sono 140 milioni i bambini orfani di uno o entrambi i genitori morti per Aids e che quindi soffrono la solitudine, l’assenza di una famiglia, di una casa sicura. Senza considerare anche tutti gli bambini soli e abbandonati nel mondo!

Ma questo evidentemente non è altrettanto “mediatico”. Dove sono, infatti, come dice Lei, le campagne di promozione e/o di sensibilizzazione all’adozione internazionale? Meglio chiudere gli occhi e voltare le spalle a questi minori che aspettano solo una mano da stringere.

Eppure adottare un bambino abbandonato è l’atto di giustizia più grande che mai possa fare un uomo.

Per questo Ai.Bi. da 30 anni al fianco dei bambini soli, di certo non molla la presa. Anzi è sempre in prima linea a difesa dei più fragili: per questo non solo comunichiamo quotidianamente l’emergenza dell’abbandono minorile nei suoi nudi dati mala nostra mission è sensibilizzare nuove coppie sul tema dell’adozione, e di infondere nelle coppie già avviate sul percorso la speranza e la fiducia in un atto che non ha mai perso la sua bellezza originaria.

Anzi caro Marco, Le consiglio di non prendere appuntamento per il prossimo 6 luglio: stiamo organizzando l’ Open day 2017 delle adozioni in tutte le sedi d’Italia.

Rimanga collegato al sito di Ai.Bi: a giorni pubblicheremo tutte le info e le location dell’Open day!

Non perda la speranza e la pazienza

La aspettiamo

Ufficio stampa Ai.Bi.