Open Day 2013: troppa sofferenza nell’iter dell’adozione internazionale!

IMG_3094Più di 400 coppie che desiderano adottare, accomunate dallo stesso grido: perché l’iter per accogliere un bambino è tanto complicato, lungo e scoraggiante?

E’ stata grande l’affluenza al secondo Open Day sulle Adozioni Internazionali che si è svolto sabato 25 maggio in tutte le sedi Italia di Ai.Bi.

L’obiettivo era quello di informare, formare e sensibilizzare quanti fossero interessati a questa forma di accoglienza. L’occasione ideale per incontrare le famiglie di Ai.Bi.   che hanno già vissuto questa speciale esperienza e possono raccontare, in prima persona, il loro percorso.

Molto positivi i commenti e la partecipazione, da Roma a Cagliari, da Bologna a Torino, da Mestre a Milano, da Salerno a Messina. E ancora Bolzano, Firenze, Barletta.

In questi incontri è stata presentata la proposta di legge dell’Adozione Internazionale che Ai.Bi. sta promuovendo, per sveltire, semplificare e migliorare l’iter adottivo, rendendo le procedure più brevi, riducendone i costi e battendosi per una riforma culturale che passi dal concetto di “selezione” delle coppie a quello di “accompagnamento”

E che ci sia bisogno di cambiare la legge, è il dato che è emerso da tutte le coppie: troppa sofferenza , troppi anni di attesa, troppi esami, pratiche, burocrazia. Continui alti e bassi di speranze e delusioni. Ne è uscito un quadro sconfortante, che mette in luce il bisogno di un profondo cambiamento, se non si vuole decretare la fine delle adozioni internazionali: iniziare a trattare le persone candidate ad accogliere un figlio come una risorsa, non da giudicare, selezionare e penalizzare, ma da valorizzare.

A Milano, nel clima accogliente del negozio Chicco di Corso Vercelli, si sono alternate le testimonianze di Max Laudadio di Striscia La Notizia, in lotta da anni contro l’abbandono minorile in tutto il mondo, e di Marco Griffini, Presidente di Ai.Bi. che, durante la giornata ha parlato al cuore delle famiglie presenti, affermando che “è inaccettabile la sofferenza che stanno provando le coppie adottive che si trovano sole a dover affrontare il lungo iter burocratico, perse nei meandri della burocrazia, rimbalzate tra i servizi territoriali ed i Tribunali dei Minorenni”.

“La crisi sta impattando negativamente sull’accoglienza; se non si cambia il modo di considerare l’Ai , e velocemente, le adozioni internazionali rischiano di finire entro il 2021. Ai.Bi. è profondamente impegnata in questa battaglia e ritiene che la svolta potrà avvenire, e quindi il trend potrà essere ribaltato, solo a fronte di un profondo cambiamento culturale e procedurale. Bisogna credere nella positività dell’accoglienza”.

Accanto a loro anche tante testimonianze “in diretta” di figli adottati, che spontaneamente intervengono, spiegano, raccontano. Come Miller, 10 anni: “Che bello essere qui con voi, mamma e papà”. A Salerno moderatore “a sorpresa” delle testimonianze delle famiglie, è stato proprio il figlio di 9 anni di una di queste, Yanko, che, prima, ha aiutato nel racconto i suoi genitori e poi, sdrammatizzando e intervenendo di tanto in tanto con le sue battute, ha fatto sì che il racconto di tante esperienze diverse avesse sempre lo sguardo e il punto di vista del bambino.

In tutte le sedi di Ai.Bi., è stato forte il grido di rabbia delle coppie che vogliono adottare, ma tutt’altro che rassegnato, anzi pieno di speranza e di voglia di farcela. Molte le testimonianze e i racconti a lieto fine.

Floriana, la responsabile della sede di Barletta racconta: “Con nostra grande soddisfazione la sala era piena, ci saranno state un centinaio di persone. Molte coppie giovani che si affacciavano per la prima volta al mondo delle adozioni e che volevano avere informazioni, condividere dubbi e domande con chi ci è già è passato. Un pomeriggio entusiasmante, pieno di emozioni, in cui abbiamo raccontato che adottare si può ed è più bello e più naturale di quel che si pensi!”.

A Roma, è intervenuta,  fra gli altri la giornalista Paola Severini, che ha voluto rivolgere un vero e proprio appello alle numerose coppie presenti dicendo: “Voi siete già genitori, perché chi ha deciso di fare un percorso di adozione è già madre e padre. Dobbiamo fare presto. Dobbiamo portare qui tutti i parlamentari che hanno adottato, e chiedere loro di sostenere la legge di riforma dell’adozione. La forza e il grado di civiltà di un Paese si misurano anche sulla capacità di affrontare questi argomenti e trovare soluzioni efficaci”.

Continueremo il racconto città per città, regione per regione, sul nostro sito.