Spadafora (Garante Infanzia): “Fallimenti adottivi in aumento, anche se non c’è un monitoraggio e non abbiamo dati”

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Non c’è un monitoraggio chiaro, né sappiamo quanti ragazzi nelle comunità siano reduci da adozioni non andate a buon fine. Sono in aumento però i bambini che non riescono a trovare un equilibrio con la nuova famiglia e tornano in comunità”. Dichiarazioni quantomeno contraddittorie, queste rese dal Garante nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza Vincenzo Spadafora, intervenuto nel corso dell’incontro #Infanziastaiserena alla Camera dei Deputati. Parlando dei fallimenti adottivi, quindi, Spadafora afferma che siano in aumento ma ammette anche che non viene effettuato un monitoraggio chiaro su questi casi. Insomma, il Garante ha lanciato un allarme, ma la sua tesi non è supportata da alcun dato. Non si sa quanti fossero prima i fallimenti adottivi, non sa quanti siano adesso e quindi di quanto sarebbero aumentati.

A smentire quanto affermato, senza il supporto di cifre concrete, dal Garante per l’Infanzia c’è la pubblicazione dell’Istituto degli Innocenti di circa un anno fa in cui si analizzava la situazione al 31 dicembre 2010: a quella data, i temuti fallimenti adottivi riguardavano solo l’1% delle adozioni effettuate, una quantità decisamente insignificante. Un trend positivo confermato anche dai dati del Ministero della Giustizia raccolti attraverso i Tribunali per i Minorenni, tenendo presente che le semplici “crisi” del percorso adottivo non possono essere considerate dei fallimenti.

Quello dei fallimenti adottivi resta quindi un mito che rischia solo di scoraggiare gli aspiranti genitori e di contribuire ad aggravare il crollo di disponibilità all’accoglienza che sta facendo registrare una drammatica perdita di 500 coppie ogni anno.

Nel corso dello stesso incontro a Montecitorio, un allarme sul crollo delle adozioni è stato evidenziato dalla presidente della Commissione bicamerale per l’Infanzia e l’Adolescenza, Michela Vittoria Brambilla. “Le domande per le adozioni nazionali – ha denunciato Brambilla – hanno segnato un calo del 33% e le dichiarazioni di disponibilità per quelle internazionali sono diminuite del 22%”.

Una crisi dovuta anche al disinteresse che l’attuale governo dimostra per questa realtà, come sottolineato dalla responsabile delle libertà civili e dei diritti umani di Forza Italia, Mara Carfagna. Il tema dei diritti dell’infanzia, ha detto l’ex ministro, “sembra dimenticato”. “L’attenzione all’infanzia è una questione di giustizia – ha spiegato – ma ci sono tante zone d’ombra. Serve maggiore impegno per fornire risposte concrete a un tema complesso, su cui è necessario accendere un faro”.

 

Fonte: Padovanews, La Gazzetta del Sud