Ucraina. Tre anni di guerra. E nel 2024 i bambini morti sono aumentati del 50% rispetto al 2023

Il conflitto in Ucraina è iniziato il 24 febbraio del 2022. Oggi, dopo tre anni e oltre 2.500 bambini morti o feriti, la pace appare ancora lontana. E le necessità di minori e famiglie si fanno sempre più urgenti

C’è un meccanismo che si innesca quando capita di vivere un evento destinato a cambiare non solo la propria esistenza ma quella di un intero popolo o del mondo (basta pensare all’11 settembre, per esempio): quasi tutti si ricordano dov’erano o cosa stavano facendo quando hanno appreso la notizia. È successo così anche per milioni di ucraini, quel 24 febbraio di 3 anni fa: qualcuno ha sentito direttamente il suono delle bombe o degli allarmi, altri lo hanno appreso dalla televisione, altri ancora da un messaggio sul telefono… Quello che però è stato uguale, per tutti, è il fatto che da quel momento tutto è cambiato!
E oggi, dopo tre anni e quasi 1100 giorni di guerra, nulla è tornato come prima e nulla mai tornerà.

Ameno 600 bambini uccisi

Non tornerà per gli oltre 2500 bambini che sono stati uccisi o feriti (secondo fonti del governo ucraino, i minori morti sono almeno 600), anche se Unicef avvisa come il numero (figlio solo di ciò che l’ONU ha potuto verificare) sia molto probabilmente più alto e impossibile da calcolare esattamente. Di certo c’è che nel corso del 2024 il numero delle vittime tra i bambini è aumentato di oltre il 50% rispetto al 2023. In totale, si ritiene che un bambino su cinque ha perso almeno un parente o un amico durante i tre anni di guerra. Ma tutti, inevitabilmente, hanno visto la loro esistenza sconvolta anche nelle più “normali” delle attività, come andare a scuola, visto che oltre 1.600 strutture scolastiche sono state distrutte o fortemente danneggiate, così come 790 strutture sanitarie.
I bambini che oggi hanno tre anni non hanno vissuto se non in un contesto di guerra, senza conoscere realmente cosa significhi la pace.
I genitori riferiscono di essere sempre più stanchi e scoraggiati e i nuovi scenari geopolitici non possono che frustrare ulteriormente gli ucraini, sia quelli rimasti in patria, sia i 6,86 milioni di rifugiati che si trovano in altri Paesi.
Molti di questi si trovano in Moldova, che fin dall’inizio del conflitto ha accolto il maggior numero di profughi ucraini in rapporto alla propria popolazione. Qui, oltre che direttamente sul territorio ucraino, si sono concentrati anche molti degli interventi di Amici dei Bambini, sia per la prima emergenza, sia per il supporto ai bambini e le famiglie costrette a vivere lontano dai propri affetti.

Guardare oltre la guerra in Ucraina

Tornando ai freddi numeri, fare delle stime è molto difficile, perché i governi ufficiali non rendono note le perdite militari e, dunque, i 46mila soldati uccisi e i 380mila feriti dichiarati dal presidente Zelensky sono molto probabilmente sottostimati. Ci sono dei cronisti indipendenti che hanno stimato i morti in 70 mila, mentre i media occidentali sono propensi a dire che la stima delle vittime si aggirano tra 50 e 100mila.
Di certo c’è che l’aiuto verso l’Ucraina, i suo bambini e le sue famiglie, non può fermarsi certo ora, quale che sarà il futuro che i vari attori in campo disegneranno. La mancanza di affetto, di una casa, una scuola, della libertà di poter giocare senza la paura di dover correre in un rifugio, sono cose che non possono cambiare a seconda di come la guerra la si scelga di raccontare.

Il tuo sostegno ai bambini dell’Ucraina

Dopo tre anni di guerra in Ucraina è ancora più necessario che mai continuare a sostenere la popolazione, come sta facendo Amici dei Bambini fin dall’inizio del conflitto, con le sue attività portate avanti sul territorio e nella confinante Moldova.
Chiunque può dare il proprio contributo attraverso una donazione, per dare continuità agli interventi che Ai.Bi. Amici dei Bambini compie ogni giorno nel contesto della campagna #BAMBINIXLAPACE. EMERGENZA UCRAINA

E ricorda: ogni donazione gode delle seguenti agevolazioni fiscali.