Tutto quello che mi hanno chiesto passeggiando con i miei 3 figli neri

famiglia multietnica“Li hai tolti da un destino disgraziato: che Dio ti benedica!” E’ una delle frasi che si sente ripetere più spesso Stefania Ghilarducci, 43enne fiorentina mamma di tre bambini rispettivamente di 4, 6 e 7 anni. Tutti di colore. Ma nessuno di loro è adottato. Stefania infatti è sposata con un senegalese e i tre pargoli sono tutti suoi figli biologici. Un particolare che alla gente spesso sfugge, tanto da indurre a fare domande tra l’imbarazzante e il ridicolo e a incappare in una serie incredibile di gaffes. Molte delle quali fatte in buona fede, certo, ma pur sempre sintomo di quanto il concetto di famiglia multietnica faccia ancora notevole fatica a entrare nella mentalità italiana.

Davanti agli interrogativi più strampalati, i tre ragazzini a volte sbottano, mentre Stefania cerca di prenderla sempre con humor.

Alla domanda più semplice, “sono suoi figli?”, la mamma fiorentina risponde di sì e puntualmente si sente rivolgere un secondo quesito: “ma sono tre fratelli?”. Sottinteso: “li ha adottati dagli stessi genitori?”

Ma l’uomo medio può fare molti di più. Per esempio chiedere a Stefania come mai i suoi figli conoscano già così bene l’italiano.

Senza contare le attestazioni, non richieste, di solidarietà, con frasi del tipo: “una volta che uno li ha presi, gli vuole bene come agli altri”, oppure, “sa, anche mia nipote, come lei, non può avere figli e ne ha adottato uno dal Camerun”. “D’un colpo avevano non solo stabilito che li avevo adottati, ma anche mostrato di conoscere la mia condizione ginecologica”, se la ride Stefania. La quale, con un po’ di amarezza, si chiede: “Pensate forse che se passeggiassi per Londra, New York o Parigi, a qualcuno verrebbero in mente domande del genere?”

Piuttosto che al razzismo, la mamma fiorentina attribuisce l’origine delle curiosità della gente a una buona dose di stupidità sommata a un cocciuto provincialismo italico. Insomma, dalle nostre parti, quando si incontra una mamma bianca con i figli neri, in genere la prima e unica cosa che viene in mente è che li abbia adottati. In virtù di un luogo comune evidentemente difficile da sradicare. Stefania ci prova con l’ironia. Come quando a una signora che voleva sapere dove avesse preso i suoi figli, rispose: “Da Ikea”.

 

Fonte: West