Ucraina: Famiglia accogliente – vediamo sempre la parte piena del bicchiere!

Ucraina: Famiglia accogliente – vediamo sempre la parte piena del bicchiere!

Grazie al supporto di Ai.Bi. e collaborazione con i Servizi Sociali della Regione di Kiev, nel mese di ottobre si svolge un nuovo corso di formazione per le famiglie accoglienti della regione. Il training composto da 5 moduli viene frequentato da circa 20 genitori accoglienti, tra cui genitori affidatari, genitori in casa famiglia e casa famiglia di tipo “reazione urgente”.

Continuando il filo delle interviste realizate nell’ambito degli altri trainings per le famiglie accoglienti, questa volta abbiamo avuto una bella conversazione con Ira, madre accogliente della casa famiglia del raion di Fastiv – regione di Kiev, partecipanti al corso di formazione di questo mese.

Ci racconti un podella sua storia come casa famiglia?

La nostra casa famiglia e’ stata creata nel 2004 e ad oggi vengono accolti circa 15 bambini, di cui 5 sono gia’ studenti. Io e mio marito Nicolai ne abbiamo 5 figli biologici ed altri 10 accolti. La motivazione di creare una casa famiglia viene dal nostro desiderio di avere tanti bambini, in piu’ di aiutare altri bambini che sono meno fortunati dei nostri figli biologici.

Lei pensa che i giovani che devono lasciare la sua abbitazione sono preparati alla vita autonoma? Se si, in che modo sono preparati?

I giovani che sono in uscita dalla nostra casa famiglia sono preparati alla vita autonoma. Sono in grado di gestirsi da soli la loro vita, se anche sempre rimane tra di noi un forte legame come figli e genitori accoglienti. C’e’ una grande diferenza tra i bambini appena accolti ed il momento in cui devono uscire dalla casa, ci sono grandi cambiamenti in positivo. I problemi che di solito i bambini appena accolti hanno sono: agressivita’, chiusura in se stessi, mancanza di fiduccia, mancanza di motivazione, sono anche affamati. Qundo devono lasciare la casa famiglia invece sono giovani che hanno acquisito fiduccia in se stessi e gli altri, sanno orientarsi nella vita e risolvere le varie provocazioni che incontrano.

Quall’e’ il comportamento dei giovani nei vostri confronti non appena usciti dalla casa famiglia?

Se anche non vivono piu’ nella nostra casa, di solito loro si rivolgono se hanno delle difficolta’ e noi gli sostegniamo quando ne hanno bisogno. Da poco siamo anche diventati nonni e ne siamo molto fieri di questo. Rimane comunque un forte legame tra di noi e c’e’ sempre communicazione e supporto reciproco. I problemi ci sono sempre, ma cerchiamo comunque di vedere la parte piena del bicchiere e non quella vuota!

Dalla sua esperienza, qualle e’ il supporto offerto dallo stato a questi bambini e a voi come genitori accoglienti?

Di solito esiste il supporto finanziario, chiamato supporto sociale, che viene offerto ad ogni minore accolto, nonche’ lo stipendio come genitore accogliente. Questo auito ci basta per cibo e vestiti, a volte non ci basta per acquisti piu’ grossi per la casa.  In generale possiamo affermare che l’aiuto da parte dello stato c’e’.

Come avete reagito all’idea di dover partecipare a questo tipo di corsi? Cosa gli e’ piaciuto di piu’ durante i corsi e perche’?

Con grande positivita’ perche’ considero che corsi del genere servono, ci offre sempre qualcosa di nuovo. La cosa che di piu’ aprezzo durante la formazione e’ la communicazione con altri genitori accoglienti, che di solito ci manca, il dialogo con il trainer e la psicologa e’ sempre molto utile. Ci offre la possibilita’ di discutere le problematiche dei nostri bambini e trovare varie soluzioni. Sono molto interessanti ed utili i materiali del corso.

Ci racconti per favore un momento piacevole e meno piacevole accaduto durante la sua esperienza come casa famiglia?

E’ meno piacevole in fatto quando i bambini appena accolti hanno tante problematiche e a volte molto gravi. Qui potrei portare il caso del ragazzo arrivato nella casa famiglia a 12 anni e con una serie di problemi a livello psicologico. Il momento piu’ bello e’ quando vedi che siamo riusciti a superare le varie provocazioni. Qui richiamerei lo stesso caso, quando dopo 2 anni passati nella nostra famiglia lo stesso ragazzo ha chiesto scusa per una cosa meno piacevole che aveva fatto, ma che prima non si sarebbe mai comportato in tale modo coretto. Adesso lui studia molto bene a scuola ed e’ molto piu’ communicativo ed aperto al mondo esterno.

Il corso di formazione alle famiglie accoglienti della regione di Kiev viene organizzato nell’ambito del progetto “Consolidamento delle capacita’ delle ONG e Amministrazioni locali di Moldova e Ucraina nel promuovere l’inclusione sociale dei care-leavers”, in Ucraina implimentato da Ai.Bi. Ucraina e co-finanziato dall’Unione Europea.

Intervista realizzato da Valentina Purcel – Coordinatrice del progetto in Ucraina.