“Amici dei Bambini è una nuova pelle. A me ha cambiato la vita”: Luigi D’Antonio


CAMPANIA
Luigi D’Antonio, coordinatore della Campania: Con mia moglie Lucia siamo coordinatori regionali dal 1996. Essere in due è fondamentale. E’ un po’ come nel ciclismo. Uno tira la volata e l’altro sta in scia, poi si invertono i ruoli e chi stava dietro passa davanti e corre, apre la strada, fa da traino… Occorre essere entrambi complici e partecipi, ma a volte lei è più ottimista e io mi posso concedere un momento di stanchezza. Altre volte è lei che ha bisogno del mio aiuto e io devo essere forte per tutti e due. Il rapporto di coppia è fondamentale, ma altrettanto centrale è la genitorialità. Noi abbiamo due figli, siamo quattro soggetti completamente diversi, ciascuno con una provenienza, un carattere, un’identità diversa, ma insieme formiamo un soggetto nuovo e originale: la famiglia.

La bellezza di adottare? La reciprocità, aprirsi a tutto il patrimonio nuovo che i figli ti portano, compresa la loro etnia diversa, il loro Paese, i loro ricordi, persino le tracce della loro famiglia d’origine. Aprirsi all’accoglienza significa abbracciare tutto questo. Io oggi mi sento italiano, ma sono anche, contemporaneamente, peruviano e brasiliano.

Da quando abbiamo adottato i nostri due figli, per noi Ai.Bi. è diventata un vestito, anzi una nuova pelle che ha trasformato completamente la nostra vita. L’aspetto più forte di questa esperienza è la consapevolezza che puoi, con il tuo tempo, con la tua capacità di testimonianza e sostegno ad altre famiglie, salvare la vita di tanti bambini. Questo è il vero senso della mia esperienza di volontario. L’impegno più forte? Aiutare le coppie a passare da una visione adultocentrica dell’adozione a una bambinocentrica. Il bambino abbandonato, i suoi bisogni, i suoi sogni, sono la nostra assoluta priorità”.