Utero in affitto. Il Governo accelera: sarà reato universale entro giugno

Mercoledì 24 maggio si voterà sugli emendamenti nei confronti dell’utero in affitto. Ma per Fratelli d’Italia “sarà legge il prossimo mese”

Il governo sta accelerando affinché l’utero in affitto sia un “reato universale” e mercoledì 24 maggio saranno votati i venti emendamenti, tra i quali la proposta della Lega che vuole rendere più dure le pene per chi va all’estero per portare avanti questa pratica e per chi fa propaganda a favore.
Secondo Carolina Varchi, deputata di Fratelli d’Italia e portabandiera della proposta contro la gestazione per altri, la legge entrerà in vigore a giugno.
“Non riusciremo ad approvarla mercoledì, in un giorno, ma entro giugno la maternità surrogata come reato universale sarà legge” ha dichiarato la deputata.

La proposta di legge di Fratelli d’Italia

Fratelli d’Italia aveva presentato una proposta di legge affinché l’utero in affitto sia considerata reato universale, punibile in Italia anche se commesso all’estero.
Attualmente, questa pratica non è permessa all’interno dei confini nazionali ma questo non impedisce di andare in un altro Paese per avere un figlio attraverso tale procedura.

Le posizioni dei politici a proposito dell’utero in affitto

Quindi, anche se attualmente la gestazione per altri in Italia è vietata, con i nuovi emendamenti, se approvati, verranno estese le pene.
Il tema è molto discusso negli ultimi tempi visto anche il recente scontro tra Eugenia Roccella e le attiviste femministe durante la manifestazione del Salone del Libro di Torino.
Una raccolta di firme online “no utero in affitto” è stata fatta partire dalla Lega.
“Sono contro l’utero in affitto perché penso che sia una mercificazione del corpo della donna, migliaia di cittadine e cittadini stanno firmando per rendere l’utero in affitto un reato universale” ha recentemente dichiarato Matteo Salvini.
Per Alessandro Zan, responsabile diritti del Pd, in questo modo si vuole “criminalizzare le famiglie arcobaleno e la comunità Lgbtq+, inquinando il dibattito pubblico spesso con un linguaggio d’odio che parte dalle istituzioni”.
Invece, Mara Carfagna di Azione ed Elena Bonetti di Italia Viva si mostrano più allineate con il governo.
“Va fatta una battaglia culturale, e urgentemente, contro la maternità surrogata, perché il rischio è rompere il legame tra madre e creatura” ha affermato Luana Zanella, capogruppo di Verdi-Sinistra che sembra intenzionata a promuovere un confronto tra le deputate del centrosinistra.