Vanna Iori (Pd): “Occorre un welfare basato su integrazione pubblico-privato”

Iori-Vanna200Nella classifica europea del benessere infantile, l’Italia è in piena zona retrocessione. Il nostro Paese infatti figura solo al 22esimo posto di questa speciale graduatoria. È quanto emerge dall’indagine conoscitiva sulla povertà e il disagio minorile effettuata dalla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza. Dai dati rilevati risulta che siano 6 milioni i minori che in Italia vivono in condizioni di povertà, 1,4 milioni dei quali addirittura in povertà assoluta.

“Numeri che devono spronare tutti – commenta Vanna Iori, responsabile nazionale del Partito Democratico per l’infanzia e l’adolescenza –, dalle istituzioni alle associazioni, a fare di più, a partire dall’approvazione del Piano nazionale per l’infanzia”. Quella che emerge dall’indagine è, per Iori, “una condizione che dobbiamo cambiare radicalmente”: in questo senso, l’esponente Pd si dice “convinta che il Governo si farà promotore di soluzioni che passano per un potenziamento dei servizi”.

Attenzione puntata quindi sul welfare per i minori che “deve puntare a fornire una pluralità di nuovi servizi, basati sull’integrazione tra pubblico e privato e che rispondono ai cambiamenti in atto, per soddisfare un’altrettanto pluralità di bisogni ed esigenze”.

Tra i vari fattori di disagio, l’indagine della Commissione parlamentare mette in luce un grave problema legato alla povertà educativa. “La scuola – afferma ancora Vanna Iori – dovrebbe rappresentare un elemento in grado di impattare sulle opportunità di vita del minore: tuttavia spesso, nel nostro Paese, costituisce un’occasione mancata. Nel contesto dell’emergenza educativa, a preoccupare molto sono in particolare due aspetti. Il primo è quello della dispersione scolastica: “un fenomeno ancora troppo elevato in Italia” per cui “occorre potenziare tutti gli strumenti per prevenirlo e contrastarlo”. Basti pensare che, secondo l’indagine, 3 milioni di minori tra i 6 e i 17 anni non hanno mai letto un libro. Il secondo aspetto seriamente preoccupante è quello dell’enorme divario tra Nord e Sud in materia di investimento relativo all’infanzia e ai nidi. “Il progetto ‘Europa 2020’ – ricorda Iori – ha fissato come obiettivo il 33% di bambini iscritti al nido e in Italia abbiamo in Emilia Romagna il 27% che è la percentuale più elevata, mentre in altre realtà meridionali si raggiunge solo il 2%”.

Le conclusioni a cui è giunta la Commissione parlamentare delineano quindi un quadro ben definito. La povertà è un fattore di esclusione sociale – spiega infine Iori – che interessa tantissimi minori in Italia e occorre intervenire con determinazione attraverso un’azione di prevenzione che guarda a 360 gradi al mondo dei bambini, dalla scuola, ai servizi, all’ambito familiare”.

 

Fonte: Il Velino