Vita da figlio adottivo: soddisfatto del presente e intraprendente per il futuro

famiglia200Adozione fa rima con felicità e intraprendenza. I figli adottivi vivono infatti quasi sempre in condizioni di benessere e sono particolarmente abili nel progettare il proprio futuro. Lo dimostra una ricerca condotta dal Centro Studi e ricerche sulla famiglia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. I risultati dello studio sono contenuti nel volume “Allargare lo spazio familiare: adozione e affido” – a cura di Eugenia Scabini e Giovanna Rossi, edito da Vita e Pensiero – e sono stati presentati venerdì 24 ottobre presso la sede dell’Ateneo milanese, in Largo Gemelli.

La ricerca è stata condotta con l’ausilio di 172 famiglie, in cui sono stati raccolti i dati di entrambi i genitori e dei figli adottivi di età compresa tra i 15 e i 24 anni, con un’anzianità media di 19,2 anni. Occhi puntati, quindi, sugli adolescenti e i giovani adulti.

Il dato principale tra quelli emersi dice che, nonostante l’adolescenza sia riconosciuta come una fase critica per tutti, adottati e non, il 74% dei figli adottivi in quella fascia d’età mostrano complessivamente adeguati livelli di benessere. Che diventano addirittura superiori alla media per i ragazzi un po’ più grandi, tra i 20 e i 24 anni, che manifestano anche un maggiore adattamento psicosociale rispetto a quelli più giovani, tra i 15 e i 19 anni.

L’indagine condotta dall’Università Cattolica si concentra anche sui percorsi di costruzione dell’identità dell’adolescente. Coloro che riescono a valorizzare le proprie origini risultano poi anche più soddisfatti della vita presente e hanno una maggiore progettualità per il futuro. Fondamentale è ovviamente il ruolo delle famiglie come supporto al processo di costruzione della propria identità e di acquisizione del benessere da parte dei giovani adottati. Sono i genitori infatti, a doverli accompagnare nella formazione della propria personalità, dopo avere ridato loro la dignità di figlio: una duplice sfida in cui le famiglie hanno bisogno di sempre maggiore incoraggiamento, come dimostra l’attuale grave crisi delle adozioni internazionali.

 

Fonte: Avvenire