L’allarme di Gandolfini (Difendiamo i nostri figli). “I minori che vivono il loro orientamento sessuale con disagio non potranno cercare aiuto: una strategia disumana”

gandolfiniSei un professionista che intende aiutare un minore che vive con disagio il suo orientamento sessuale? Rischi il carcere. Potrebbe essere questa l’assurda conseguenza dell’eventuale approvazione, da parte del nostro Parlamento, di un disegno di legge presentato al Senato il 14 luglio. A lanciare l’allarme è il presidente del comitato “Difendiamo i nostri figli” Massimo Gandolfini, promotore e organizzatore dei Family Days, le grandi manifestazioni in difesa della famiglia.

In un comunicato diffuso martedì 19 luglio, il Comitato mette in guardia dal ddl 2402 intitolato “Norme di contrasto alle terapie di conversione dell’orientamento sessuale dei minori”. La proposta di legge, spiega Gandolfini, “chiede la galera fino a 2 anni e una multa da 10mila a 50mila euro per ‘chiunque, esercitando la pratica di psicologo, medico psichiatra, psicoterapeuta, terapeuta, consulente clinico, counsellor, consulente psicologico, assistente sociale, educatore o pedagogista faccia uso su soggetti minorenni di pratiche rivolte alla conversione dell’orientamento sessuale’”. Secondo il ddl, evidenzia il presidente del comitato “Difendiamo i nostri figli”, andrebbe quindi sanzionata “ogni pratica finalizzata a modificare l’orientamento sessuale (…), eliminare o ridurre l’attrazione emotiva, affettiva o sessuale verso individui dello stesso sesso, di sesso diverso o di entrambi i sessi”.

“La strategia contro l’umano e contro il buon senso non si ferma”, commenta Gandolfini, per il quale il contenuto del ddl significa che “un minore che vive con disagio il suo orientamento sessuale, con l’aiuto e l’approvazione dei genitori, non può e non deve trovare alcun professionista che lo aiuti, salvo solo confermarlo nell’orientamento vissuto con sofferenza”. Galdolfini parla quindi di “Stato Etico”, in cui omosessualità, bisessualità e transessualità “sono dogmi morali intoccabili anche di fronte alle valutazioni che può fare un esperto medico psichiatra”. Ignorando quindi la libertà di scelta, di ricerca e di educazione dei genitori.

È sintomatico il fatto che il primo firmatario del ddl sia quel senatore Sergio Logiudice del Partito Democratico che, come ricorda Gandolfini, “ha contratto matrimonio gay a Oslo e oggi è ‘padre’ di un bimbo avuto con l’utero in affitto”. Mentre tra i firmatari della proposta figura la senatrice Monica Cirinnà (Pd), ideatrice della legge sulle unioni civili.

Per Gandolfini, il ddl è frutto della solita schizofrenia tipica delle menti che si credono illuminate e che si alimentato solo di insensate ideologie: da un lato la pretesa di libertà assoluta di scegliere l’orientamento e l’identità di genere che si vuole fin dalle scuole dell’infanzia, dall’altro la negazione di essere liberi di scegliere il percorso di assistenza psicologica che meglio si addice alla propria condizione di disagio emotivo”.

Da qui, dunque, un appello “a tutte le persone di buon senso”, affinché uniscano le proprie forze per fermare, “con tutti gli strumenti democratici a disposizione, questo folle treno in corsa”.