Siria. Ad Aleppo è strage di bambini peggiore di Bosnia o Ruanda

siria 18 genLa situazione in Siria e in particolare ad Aleppoè completamente inaccettabile“, per questo “per noi la priorità è la protezione dei civili” e per questo “stiamo lavorando giorno e notte“. Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante Federica Mogherini al suo arrivo al vertice Ue.

In queste ore i bambini sono mutilati, uccisi senza pieta’, gravemente scioccati da tutto quello che stanno vivendo come la perdita di genitori o parenti che spesso vengono giustiziati a freddo, torturati o costretti alla fuga. Ospedali, scuole, operatori umanitari sono tutti vittime di questa guerra, “la piu’ grave strage di bambini dal dopoguerra ad oggi – dicono le agenzie umanitarie -, senza dubbio peggiore della Bosnia o del Ruanda“.

Da qui l’appello al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni perché “assuma la guida di una forte richiesta di pace“, e ai parlamentari italiani: trovino unità almeno sulla necessità di alleviare le pene di 6 milioni di bambini colpiti dalla guerra siriana.

Sono ore sempre piu’ difficili quelle che sta vivendo il popolo siriano stremato da quasi 6 anni di guerra e morte. Se davvero la battaglia di Aleppo e’ finita non possiamo non domandarci quanti sono i bambini ancora intrappolati in citta’, quante le vittime innocenti, gli abusi, le violenze e quali sono le condizioni di migliaia di sfollati in questo momento in fuga?

E’ giunto il momento – continuano le agenzie umanitarie –  perche’ alla giusta ma momentanea indignazione che deriva dalle immagini e dalle notizie di queste ore che giungono da Aleppo uniscano gesti concreti, facciano sentire in tutte le piazze e in tutti i Comuni il proprio grido di condanna e indignazione di fronte ad un conflitto che il popolo siriano non ha voluto”.

E’ giunto il momento di alzarsi tutti in piedi, fuori da ogni considerazione geopolitica o di parte, per chiedere la fine di questa mattanza, di questo genocidio, che ha prodotto forse la morte di oltre 50 mila bambini”.

Bambini che gridano al mondo la loro voglia di pace, di “normalità”  e chiedono  di non essere dimenticati. Come fa Yasmeen in questo video nel quale, attorniato da altri bambini di varia età, parla a chi sta a casa, al mondo intero: teme che questo sarà il suo ultimo giorno di vita e chiede di essere aiutato. Bambini che con le loro gracili voci cercano di superare il fragore delle bombe.

Ognuno di noi può e deve fare qualcosa non facendo mancare il proprio aiuto e sostegno, portando gioia e forza ai più fragili e vulnerabili, donne e bambini. Gli stessi “imperativi” in cui crede Ai.Bi e a cui si ispirano i progetti e le attività avviate in Siria: dalla distribuzione di ceste e viveri all’avvio di laboratori ricreativi e attività di sostegno psicologico rivolto ai bambini e alle donne per superare il trauma da guerra.

Perché anche se ognuno di noi può fare poco per fermare questa guerra senza fine, di certo può dare il proprio contributo: la cosa peggiore che si possa fare sarebbe non fare niente.

Ecco perché Amici dei Bambini chiede a tutti un piccolo sostegno per continuare a mantenere in vita i vari progetti umanitari avviati. Per aiutarci a salvare la vita a tanti bambini siriani effettua anche tu una donazione per la campagna Bambini in Alto Mare di Ai.Bi. in Siria oppure un versamento libero al conto corrente 3012 intestato ad Amici dei Bambini.