“Quel venerdì di 13 anni fa: ma ora grazie a Laura il Kosovo è più vicino”!

Quando inizia l’anno scolastico, in Kosovo,  I bambini che entrano per la prima volta nella scuola di Grabovc, prima ancora della maestra vedono la foto di Laura Scotti nel luminoso atrio. E ogni anno il direttore della scuola ricorda perché quella scuola è intitolata a una donna italiana, chi è stata, che cosa ha fatto per I bambini del Kosovo.

Un incidente aereo nei cieli di Pristina, Il 12 novembre 1999, spezzò il sogno di felicità di Laura Scotti, una donna milanese  che aveva lasciato una carriera nella pubblicità proprio per dedicarsi alla comunicazione e all’ufficio stampa per Amici dei Bambini: l’aereo su cui volava  insieme a altri operatori umanitari italiani e stranieri era stato noleggiato dal PAM – Programma alimentare mondiale : si schiantò alle porte di Pristina sul monte Piceli, poco prima di atterrare. Esplose toccando il suolo, perché cadde su un’area minata.

AiBi da allora non ha mai lasciato il paese né ha fatto mancare il sostegno alle popolazioni attraverso vari progetti a sostegno di bambini in abbandonati o in difficoltà familiare.

Oggi il nome di Laura compare all’interno della casa famiglia per bambini in affido così come è ben noto al Pan di Zucchero di Pristina, il centro servizi dove famiglie e operatori si incontrano per garantire il diritto alla famiglia a tanti bambini.Grazie al finanziamento del Ministero Affari Esteri i progetti di accoglienza familiare in Kosovo saranno implementati anche i prossimi anni.

Anche le strade del Kosovo conservano ancora oggi cartelli arrugginiti su cui campeggiano alberelli verdi. Indicavano luoghi sicuri in cui i bambini potevano giocare liberi, i Punti di animazione  dove bambini e famiglie trovavano, a pochi mesi dalla fine della guerra, un’oasi di pace.

Fuori c’erano ancora campi minati, case bruciate e famiglie distrutte dall’odio etnico. Era il luglio 1999: terminato, almeno sulla carta, il conflitto con la Serbia, in Kosovo erano arrivati i volontari di Ai.Bi per portare aiuti a orfani e famiglie.

Tra loro c’era anche Laura Scotti, una giovane donna di Milano che in soli 189 giorni cambiò per sempre la sua vita e quella di molti kosovari. La sua vicenda, in cui molti cooperanti oggi si riconoscono, è narrata nel libro di Francesca Mineo “I 189 giorni di Laura. Da Milano al Kosovo, una storia esemplare di volontariato internazionale” (Ancora).

L’autrice ha ripercorso le strade di Laura: a parlare della volontaria milanese, insignita nel 2000 con  l’Ambrogino d’oro, nel libro sono proprio i bambini di allora, oggi  maggiorenni, le donne, gli uomini che dieci anni fa cominciarono con lei e con i cooperanti di AiBi a ricucire una realtà in frantumi. come segno del suo impegno civile a favore delle popolazioni uscite dalla guerra.

Nel paese balcanico Laura Scotti fa già parte di una memoria collettiva: è  ricordata come ”una di noi, una kosovara”.

(autore Francesca Mineo)