Mese: Luglio 2016

I falsi di Fabrizio Gatti: presentata la prima querela contro la campagna diffamatoria de L’Espresso su Ai.Bi

Ai.Bi., Amici dei Bambini ha presentato querela penale per il reato di diffamazione contro la campagna portata avanti da L’Espresso con la pubblicazione (venerdì 8 luglio 2016 a firma di Fabrizio Gatti) dell’inchiesta dal titolo “Non liberate quei piccoli” all’interno del numero con copertina “Congo, italiani ladri di bambini”. Una querela di ben 91 pagine con 56 documenti allegati per dimostrare che le 11 pagine de L’Espresso sono “un coacervo di menzogne– si legge nella querela –  costruito sulla scientemente falsa costruzione di vicende in realtà svoltesi con modalità ben differenti da quelle indicate”.

Reggio Calabria: 10 bagni per 400 ragazzi costretti a dormire a terra. Intanto si ignorano migliaia di famiglie disponibili all’affido

Più di 300 migranti minorenni, tutti arrivati in Italia da soli sui barconi, hanno provato a dire “basta!”: basta essere abbandonati a se stessi, basta dover sopravvivere in condizioni disumane, basta restare rinchiusi come dei criminali in quello che viene impropriamente chiamato “centro di accoglienza”. Perché l’accoglienza, quella vera, è un’altra cosa.

Utero in affitto. Importante sentenza inglese: “La madre surrogata” va riconosciuta come la vera madre del bambino

La cosiddetta “madre surrogata” va riconosciuta come la vera madre del bambino che partorisce, e se lei non intende più consegnarlo ai “committenti” –benché uno di loro sia il genitore genetico e la donna che ha partorito non abbia alcun legame biologico con il bambino- le va riconosciuta la potestà genitoriale. Questo il succo di un’importante sentenza inglese, giudice Mrs Justice Russell, secondo la quale la donna protagonista della vicenda, Jane (nome di fantasia ndr), si è dimostrata “più capace di corrispondere ai bisogni fisici ed emotivi del bambino, nonostante non abbia alcun legame biologico con lui”.

Supporto già un bambino del Kenya tramite il Sostegno a Distanza. Come posso aiutare un bimbo siriano?

Sono una sostenitrice di un bambino del Kenya. Ho letto l’appello di Omar e della sua famiglia e vorrei aiutare i bambini siriani che stanno sopportando le atrocità della guerra. Credo molto nel potere delle donazioni e ora vorrei intervenire in questa emergenza umanitaria. Come posso offrire il mio contributo concretamente? – Risponde Ufficio stampa di Ai.Bi. 

“I miei figli erano già nati, siamo solo dovuti andare a prenderli”

Noi siamo neo genitori di tre splendidi bambini, la nostra scelta non la cambieremo per nessun motivo. Il percorso è stato pieno di emozioni, anche durante l’attesa non sono mancati momenti magici che abbiamo vissuto come coppia. Poi l’apice è avvenuto durante il primo incontro, vedere i loro tre visini venirci incontro sorridendo, abbracciandoci e chiamandoci mamma e papà… solo per questo lo rifarei altre mille volte!

 

Santa Maria Capua Vetere. “A due passi dalle nuvole”. Antonella e Umberto Pappadia, referenti di Ai.Bi.: “Il nostro piccolo cinesino ha debuttato in un vero film”

Chi l’ha detto che si studia solo tramite i libri? Lo testimonia il progetto “Scuola in Ciak” promosso dall’Istituto Comprensivo 2 “Rita Levi Montalcini” di Santa Maria Capua Vetere, la cui dirigente scolastica, Immacolata Nespoli, ha pensato bene di educare gli alunni alla legalità in modo interattivo, divertente e diretto: il cinema.

Bambini orfani per femminicidio. In Italia negli ultimi 15 anni sono 1600. La studiosa Anna Costanza Baldry: “qual è il loro futuro?”

Ogni bambino che non ha più una famiglia porta con sé un dramma che solo l’amore di una mamma e un papà che lo accolgono può alleviare. A convivere tra le fredde mura dei centri di accoglienza, spesso ci sono anche bambini che vivono un doppio dramma: sono i minori orfani che hanno assistito alla perdita della loro madre. Come si comportano le istituzioni con questi ultimi? Qual è il loro futuro?

È brutto non avere più notizie dei minori avuti in affido

E’ sempre molto difficoltoso non avere più notizie di loro e magari saperli lontani, chissà dove, si vorrebbe aiutarli, sempre proteggerli perché sono fragili e indifesi, ma la via dell’accoglienza è anche questo purtroppo. Il tempo vi aiuterà a rimarginare la ferita che adesso hai dentro il cuore, ma vi esorto ad andare avanti perché io ho sempre pensato che sia molto meglio sempre aiutare i minori in difficoltà per il tempo necessario, che sia tanto o poco non ha importanza per me, perché rendersi disponibili ad accoglierli per il tempo necessario per loro è decisamente meglio che non avere nessun tipo di aiuto da nessuno.