Bimbo abbandonato per strada a Roma. In ospedale già si fa a gara per adottarlo

Marco Griffini (Ai.Bi.): “Lo spazio per rilanciare l’adozione in Italia c’è. Basta volerlo fare”

Abbandonato per strada, a soli sette mesi, nei pressi della stazione Termini a Roma, ora per il bimbo, la cui madre è stata successivamente arrestata dalla Polfer, è scattata una gara di solidarietà. L’obiettivo è l’adozione del piccolo la cui storia, così, potrebbe passare in poco tempo dal dramma al sollievo.

“Per tutti quelli che attraversano corridoi e stanze dell’ospedale– racconta il quotidiano Il Mattino lui è il ‘trovatello’. ‘L’hai visto com’è dolce e quanto è piccolo?’. Si passa a dargli una carezza, due e poi tre (non ci sono orari di visita prestabiliti per lui) perché la percezione di chi si accosta a quel fagottino che dorme e mangia e non parla ancora, è che gli serva una dose di tenerezza doppia. E quando medici, infermieri e suore entrano nella stanza dove si trova il piccolo, è gara a circondarlo di affetto e attenzioni per cancellare quello status di anonimato a cui l’ha costretto la mamma”.

“Impossibile non notarlo – prosegue l’articolo – non sentire parlare di lui in questi giorni tra le mura del nosocomio dove è stato portato subito dopo essere stato intercettato, completamente solo, da un passante ciociaro. E le famiglie che non perdono mai d’occhio i loro piccoli ricoverati, all’idea che ci sia un neonato di sette mesi che non ha più quel tipo di occhio costante e premuroso addosso, hanno pensato subito al gesto solidale. ‘Adottiamolo noi, dai’, questo pensiero è stato pronunciato più di una volta in queste ore da diverse coppie di genitori”.

Bimbo abbandonato a Roma: in Italia c’è voglia di adozione

Una solidarietà, una voglia di accoglienza che si ripetono ogniqualvolta fatti di questo tipo conquistano l’onore delle cronache o le pagine dei grandi quotidiani. Una situazione che dimostra, se mai ce ne fosse ulteriormente bisogno, che il cuore delle famiglie e delle coppie italiane non è venuto meno, nonostante la crisi che negli ultimi anni l’istituto adottivo sta vivendo.

“Ne da testimonianza – chiosa il presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, Marco Griffinianche l’interesse creatosi attorno alla rubrica ‘Il venerdì della accoglienza’, che rilancia ogni settimana sul sito di Ai.Bi. – Amici dei Bambini un appello di adozione internazionale a cui, solitamente, in tanti rispondono entusiasti, anche solo per chiedere informazioni. Lo spazio per rilanciare l’adozione, nel nostro paese, c’è. Basta volerlo fare, iniziando, per esempio, a far funzionare finalmente la famosa Banca dati dei minori adottabili  la cui effettiva attività è un mistero del tutto italiano”.