Siria. La guerra nella guerra: nelle aree controllate dall’opposizione niente vaccini

Dal 2014 Ai.Bi. è presente nella provincia di Idlib, per dare sostegno alla popolazione siriana sfollata, alle famiglie fragili e vulnerabili. Aiutaci anche tu!

Human Rights Watch chiede che il vaccino COVID-19 venga distribuito equamente in tutta la Siria. L’organizzazione ha accusato il regime di Assad di negare medicinali ai civili nelle aree controllate dall’opposizione. C’è molta preoccupazione soprattutto per la situazione nel nord-est della Siria. Molte persone vulnerabili nei territori controllati dall’opposizione potrebbero infatti non avere accesso al vaccino contro il nuovo coronavirus: “Il governo siriano ha ripetutamente negato cibo e medicine vitali nelle aree controllate da oppositori politici – dichiara l’esperta siriana di Human Rights Watch, Sara Kayyali – Il governo siriano non è mai stato imbarazzato nel rifiutare l’assistenza sanitaria come arma di guerra, ma giocare  questo gioco con il vaccino mina lo sforzo globale per controllare la pandemia. Coloro che forniscono vaccini per la Siria dovrebbero fare tutto quanto in loro potere per garantire che i vaccini COVID-19 raggiungano le persone più vulnerabili, indipendentemente da dove si trovino nel Paese”.

La HRW ha documentato la distribuzione discriminatoria di apparecchiature anti covid

Human Rights Watch ha affermato inoltre di aver documentato “la distribuzione discriminatoria di apparecchiature correlate al COVID-19, inclusi dispositivi di protezione individuale, kit di test, ventilatori ad ossigeno” nelle aree controllate dal regime. Le organizzazioni umanitarie dovrebbero quindi monitorare la distribuzione di articoli sanitari, incluso il vaccino, per garantire una distribuzione equa, ha affermato HRW.

A quanto riportato dall’organizzazione, il regime di Assad ha recentemente approvato l’adesione al sistema COVAX, istituito dall’Organizzazione mondiale della sanità per garantire la distribuzione mondiale del vaccino COVID-19, specialmente nei Paesi svantaggiati.

Se la Siria nord-orientale non riceverà vaccini attraverso il piano COVAX del regime,  la regione potrebbe potenzialmente ricevere vaccini attraverso i corridoi umanitari per coloro che sono esclusi dai piani nazionali“, hanno riferito ad HRW le agenzie umanitarie.

Human Rights Watch ha poi invitato l’OMS e l’UNICEF ad “utilizzare il loro dialogo in corso con il governo siriano, per spingere per un piano di distribuzione equo sia all’interno delle aree di controllo del governo, che nelle aree in cui altri gruppi mantengono controllo – sottolineando inoltre come sia importante identificare canali di distribuzione di vaccini neutri in Siria – poiché un monitoraggio indipendente adeguato delle forniture e della distribuzione dei vaccini sarà difficile”.

La guerra che infuria in Siria da dieci anni ha portato a una delle più grandi crisi umanitarie al mondo. Più di cinque milioni di persone sono fuggite dal Paesepiù di sei milioni sono state sfollate nel suo interno. Molte strutture sanitarie sono state distrutte o danneggiate e mancano di forniture. Molti operatori sanitari sono stati sfollati, lasciando il sistema sanitario siriano nel caos.

Un Sostegno a Distanza per le famiglie siriane di Idlib

Il 26 gennaio, l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari OCHA ha dichiarato che nel nord-ovest della Siria sono stati registrati quasi 21.000 casi di COVID-19. Tuttavia, i numeri effettivi sono probabilmente molto più alti, a causa della mancanza di test.

A farne tutti giorni le spese, tra guerra, covid e povertà, in una realtà che sembra così lontana da noi, non ci sono numeri ma donne, uomini, bambini.

Ai.Bi è accanto a loro. Dal 2014 è presente sul campo, nella provincia di Idlib, per dare sostegno alla popolazione siriana sfollata, alle famiglie fragili e vulnerabili,  anche grazie alla realizzazione di progetti di auto sostentamento per le donne capofamiglia rimaste sole a dover costruire un futuro per loro stesse e per i loro bambini, o con la realizzazione di attività innovative e curative per i bambini, come la costruzione di 3 giardini terapeutici con l’obiettivo di fornire supporto psicosociale a 1500 minori all’interno di tre scuole nella provincia di Idlib…

Aiutaci anche tu a garantire un futuro dignitoso a queste famiglie che sono state private di tutto da 10 anni di guerra.

Con il Sostegno a Distanza25 euro al mese, meno di un caffè al giorno puoi farlo.

Pensaci, il tuo aiuto per tante famiglie siriane può fare la differenza!