Coronavirus e bambini. Dall’autunno pronti per vaccinare anche gli under 12

Perché il coronavirus sembra infettare meno i bambini rispetto agli adulti? In Italia, da inizio pandemia, sono morti 28 pazienti di età pediatrica

Una ricerca del Ceinge – Biotecnologie Avanzate di Napoli e dell’Università Federico II, riportata da Orizzonte Scuola sembra finalmente aver fatto chiarezza sull’interessante quesito.

Tutto dipende dalla minor presenza nell’organismo dei più piccoli della Neuropilina 1, una molecola presente nelle vie respiratorie, fondamentale per la diffusione del virus.

Analizzando e comparando alcuni campioni biologici di bambini e adulti sani, i ricercatori hanno infatti scoperto che la Neuropilina 1 è molto meno attiva “nel tessuto epiteliale che riveste internamente il naso dei bambini”. Da qui la maggiore resistenza al virus.

Infettarsi meno, però, non vuol dire essere immuni e già dall’autunno potremmo essere pronti per vaccinare anche gli under 12

 Ci aspettiamo l’autorizzazione a novembre – ha spiegato Franco Locatelli coordinatore del Cts e direttore del Dipartimento di Oncoematologia, Terapia Cellulare, Terapie Geniche e Trapianto Emopoietico dell’ospedale Bambino Gesù di Roma, in un’intervista al Messaggero – sia Pfizer sia Moderna sono già a buon punto. Mi faccia ricordare che in Italia, da inizio pandemia, sono morti 28 pazienti di età pediatrica. E di questi 13 avevano meno di 10 anni. Così distribuiti: 4 sotto i 3 anni, 4 dai 3 ai 5 anni, 5 dai 6 ai 10 anni. Inoltre, vaccinando i bambini eviteremo focolai anche nelle scuole elementari e dunque il ricorso alla didattica a distanza. Limiteremo la circolazione del virus e la possibilità che contagino genitori e nonni. Sia la società pediatrica italiana, sia quella americana sono favorevoli alla vaccinazione dei bambini”.

In Israele si attende l’ok per testare il vaccino orale

Certo è che ricevere il vaccino tramite puntura, non sarà di certo semplice per i più piccolini, per questo potrebbe essere di grande aiuto il vaccino orale.

 Su Ansamed si apprende che in Israele si attende di conoscere, nelle prossime settimane se il Ministero della Sanità darà il via libera all’avvio della fase sperimentale di questa tipologia di vaccino prodotto dalla Oravax Medical che unisce le società farmaceutiche Oramed e Premas Biotech) su 24 volontari ancora non vaccinati. Sarebbe il primo Paese al mondo.