La scuola Laura Scotti in Kosovo

La memoria di Laura Scotti vive ancora, in Kosovo e… nell’adozione di una bambina

A 26 anni dal tragico incidente del 1999, la scuola di Grabovc a lei intitolata rinasce, simbolo di un legame che unisce ancora Ai.Bi., i bambini e le famiglie del Paese

Il nome di Laura Scotti non è mai svanito dalla memoria del Kosovo. A ventisei anni dal tragico incidente aereo in cui perse la vita il 12 novembre 1999, sul volo diretto a Pristina che trasportava numerosi operatori umanitari delle agenzie ONU e di diverse ONG, l’eredità del suo impegno continua a fiorire.
Laura, che si occupava di comunicazione per i progetti di ricostruzione di Ai.Bi. Amici dei Bambini, allora molto attiva nel Paese attraverso i “Punti Ai.Bi.” e servizi dedicati a bambini e famiglie, ha lasciato un segno profondo del suo spirito e della sua dedizione.

Un viaggio a ritroso

Nel libro di Francesca MineoI 189 giorni di Laura. Da Milano al Kosovo. Una storia esemplare di volontariato internazionale (Ancora), si compie un viaggio a ritroso nei luoghi di Ai.Bi. e di Laura, per ritrovare tutti i “sassolini” che lei aveva lasciato lungo il cammino in un Paese ferito, dove – come sempre nei conflitti – erano i bambini a pagare il prezzo più alto.
Oggi, un nuovo e importante segno di questa memoria si concretizza a Grabovc, vicino alla capitale Pristina.
La scuola elementare intitolata a Laura Scotti, citata anche nel libro, è stata completamente ristrutturata e riportata a nuova vita, a beneficio di studenti e insegnanti. La struttura presenta ora un aspetto moderno, con spazi più funzionali e accoglienti, frutto di investimenti mirati in arredi e attrezzature.

Onorare la memoria di Laura

“È stato un dovere verso i ragazzi e le ragazze che la frequentano – ha dichiarato Gezim Berisha, direttore dell’istituto – rendere la scuola più adeguata alle loro esigenze e un punto di riferimento importante per l’area. È stato un lavoro faticoso, durato quattro anni, ma completato con successo. Ho sentito la responsabilità e ho avuto l’onore di preservare la memoria e il lascito di Laura Scotti”.

Le attività di Ai.Bi. in Kosovo

Il legame di Ai.Bi. con il Kosovo non si è mai interrotto, nemmeno sul fronte dell’accoglienza.
L’attività di adozione internazionale prosegue nel Paese, dove è molto diffuso anche l’affido familiare.
Nonostante l’iter per l’adozione richieda un periodo di permanenza in loco di circa tre mesi, Ai.Bi. continua a cercare genitori capaci di rispondere al bisogno dei bambini kosovari di crescere in una famiglia.

L’Adozione Internazionale di una ragazzina

Proprio in questi mesi si sta realizzando il sogno di una bambina inserita nel progetto Figli in Attesa nel 2023.
Per lei, una ragazzina di 13 anni, orfana e attualmente accolta in una famiglia affidataria in un villaggio, si apre ora la possibilità di una nuova vita in Italia: una famiglia di Lecce ha risposto all’appello, e la procedura di adozione è in fase di completamento.
Anche Laura aveva accolto nel cuore una ragazzina kosovara, più o meno dell’età di questa bambina “in attesa”: un incontro speciale che la famiglia Scotti ha voluto mantenere vivo, sostenendo quella giovane fino al raggiungimento della maggiore età.
In un giorno di memoria come il 12 novembre, data simbolo per Ai.Bi., l’imminente accoglienza di una ragazzina kosovara in una famiglia italiana rappresenta un segno concreto del sogno di Laura Scotti – e di tutti gli operatori umanitari che continuano a credere nel diritto di ogni bambino di avere una famiglia.