Interrogazione dei deputati Gigli e Sberna: “Il Governo deve prendere urgenti iniziative per sostenere e incentivare le adozioni internazionali”

parlamento_italianoLa politica compie un nuovo passo nella direzione delle adozioni internazionali, rinfrescando la memoria al Governo sull’urgenza di aiutare milioni di bambini abbandonati e non solo quelle coppie animate dal presunto diritto al figlio a tutti i costi. Dopo l’interpellanza presentata dal senator Carlo Giovanardi del Nuovo Centrodestra, arriva ora un’iniziativa da parte dei deputati Gian Luigi  Gigli e Mario Sberna, entrambi del gruppo “Per l’Italia”. Ancora una volta, quindi, è dall’interno della maggioranza stessa che giunge al premier Matteo Renzi e al suo esecutivo un richiamo a correggere in fretta la rotta delle politiche per l’adozione. Prima che sia troppo tardi: prima, cioè, che l’adozione internazionale sparisca del tutto, travolta da una crisi che pare inarrestabile.

Gli onorevoli Gigli e Sberna hanno presentato un’interrogazione al Presidente del Consiglio in cui si chiede, appunto, al Governo di prendere iniziative urgenti al fine di sostenere e incentivare le adozioni. Inoltre, si domanda all’esecutivo “se intenda adoperarsi al fine di reperire quei fondi necessari al sostegno del sistema di enti autorizzati”, definiti “un tramite fondamentale ed insostituibile per il settore delle adozioni”. Infine, si chiede al Governo di adoperarsi in azioni diplomatiche volte ad agevolare le adozioni internazionali.

Ciò che ha spinto i due primi firmatari dell’interrogazione a rivolgersi direttamente al premier è la presa d’atto delle evidenti difficoltà in cui versa il sistema-adozioni in Italia e la discriminazione a cui esso è posto rispetto ad altre questioni sempre legate alla genitorialità.

“Da anni si aspettano i protocolli operativi regionali e la banca dati nazionale per le adozioni internazionali – evidenzia il testo dell’interrogazione– mentre in soli 25 giorni le regioni hanno già trovato l’accordo sulla fecondazione eterologa”, peraltro in contrasto con quanto afferma la legge 40 del 2004. A questo proposito, “le associazioni e gli enti accreditati – ricordano Gigli e Sberna – hanno più volte rivolto appelli accorati affinché Governo e regioni dedichino le stesse energie (…) anche nella direzione di districare le questioni aperte nell’adozione”.

Due i punti focali attorno a cui ruotano le richieste formulate dai deputati: il sostegno finanziario alle famiglie adottive e l’adeguato funzionamento della Commissione Adozioni Internazionali.

A fronte di una spesa di diverse migliaia di euro per ogni adozione, ricorda l’interrogazione, i fondi per i rimborsi alle famiglie e per i servizi post-adozione “sono oggi praticamente inesistenti” e si possono detrarre soltanto “il 50% delle risorse adoperate”. Troppo alti i costi e troppo lunghi i tempi: gli iter adottivi arrivano anche a 3-4 anni a causa di “lungaggini burocratiche” e “aperti contrasti tra Governi”, a discapito dei bambini e delle famiglie.

“Servirebbero circa 30 milioni – si legge ancora nel testo – per dare risorse economiche e umane per evitare che tra qualche tempo tutto il sistema degli enti autorizzati salti”. Ma soprattutto, chiedono Gigli e Sberna, “serve un cambiamento culturale” che permetta di superare la tendenza prevalente: quella che guarda solo ai bisogni degli adulti, al narcisismo alla base della fecondazione eterologa, e non garantisce “quel gesto d’amore che rende giustizia a un bambino che la società non è stata in grado di aiutare”.

 

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