A novembre la Conferenza nazionale della Famiglia

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Più concretezza per il Piano Nazionale della Famiglia. Lo chiede il neopresidente dell’Osservatorio Nazionale per la famiglia, Stefano Zamagni, professore all’università di Bologna. A quattro mesi dal suo insediamento, l’Osservatorio nazionale ha preso due decisioni. La prima è che la  terza Conferenza Nazionale della Famiglia si terrà nella seconda metà di novembre. L’ultima edizione si è svolta a Milano a novembre del 2010. La seconda novità approvata dal direttivo diretto da Zamagni è l’istituzione della Giornata Nazionale della Famiglia, che dal 2014 l’Italia festeggerà il 15 maggio.

Intervistato dal quotidiano Vita.it, il docente di economia politica insiste sulla necessità di un cambio di passo nelle politiche a favore della famiglia. Primo. Il Piano Famiglia per ora è solo un elenco di proposte:  occorre invece arrivare all’appuntamento della Conferenza Nazionale della Famiglia, prevista a novembre, con un inventario di progetti che poi detteranno la linea d’intervento in materia di politiche della famiglia.

Vale a dire che in Conferenza dovranno essere presentate non idee vagamente realizzabili. Bensì proposte verificate in termini di sostenibilità e accompagnate da un piano finanziario. Secondo. In tempi di austerity,  non serve- sottolinea Zamagni- che le associazioni impegnate nel Terzo Settore si facciano la guerra. Tutte le realtà interessate devono sapere che il comitato tecnico scientifico valuterà i progetti secondo un  criterio semplice. Priorità per quelli urgenti, a ruota quelli importanti. Zamagni chiarisce con un esempio: «Al Pronto Soccorso non ci va chi ha un tumore, ma chi ha un taglio di quindici centimetri. E’ chiaro che il tumore è più grave, ma il taglio è più urgente».

Il professore individua tre aree urgenti: quella del fisco, sia nella tassazione diretta sia in quella indiretta, che non penalizzi la famiglia; il nuovo welfare, che non può essere solo attento alle esigenze e necessità dei dipendenti, perché così restano fuori tutti quelli che un lavoro non ce l’hanno. In sede di Conferenza Ai.Bi. insisterà su un’emergenza nazionale, che è  la denatalità.

In Italia diminuiscono i nuovi nati, mentre aumentano sempre di più le coppie sterili. A questo dato si aggiunga che nel mondo sono sempre più i bambini abbandonati. L’Unicef parla di 168 milioni di minori abbandonati. Tuttavia sono sempre meno le adozioni  internazionali. Il problema riguarda non soltanto l’Italia. Ma altrove, per esempio nei Paesi del nord Europa, la denatalità si combatte anche con una politica che sostiene attivamente le adozioni internazionali, che sono anche gratuite. L’Italia è anni luce distante da questo.

Zamagni  sottolinea che nelle politiche familiari serve anche la sussidiarietà circolare, l’unica in grado di garantire l’universalismo. Il professore anche in passato si era espresso su questa idea della «sussidiarietà circolare». I tre soggetti coinvolti delle politiche familiari- pubblica amministrazione,  privato sociale e imprese– devono integrare la loro azione non solo al livello della gestione ma anche in quella della progettazione.  Il presidente del Comitato tecnico scientifico dell’Osservatorio nazionale insiste anche sull’armonizzazione tra famiglia e lavoro, visto che si tratta di operazione che non presenta particolari costi.

Infine a proposito di famiglia e lavoro, Zamagni si dichiara d’accordo con Confindustria, la quale lamenta da tempo che ormai: «E’ tempo che anche la Pubblica amministrazione riveda i suoi orari e la sua organizzazione, che sono pensati per una famiglia che non esiste più».  

 

Fonte: Vita