A tu per tu con un medico siriano: «Ecco perché abbiamo bisogno del vostro aiuto»

Siria Mezzaluna rossa bombardamentoIeri, durante uno degli incontri organizzati periodicamente da OCHA* in Turchia, ai quali partecipa l’intera comunità umanitaria impegnata nelle operazioni “cross border” all’interno della Siria, abbiamo potuto assistere alla testimonianza diretta del direttore dell’ospedale di Sarmin.

Sarmin si trova a nord della provincia di Idlib e, insieme a Binnish, Taftanaz, Taoum e altri villaggi minori, è una delle cittadine che Amici dei Bambini raggiunge con i suoi progetti di emergenza, attraverso il partner Syrian Children Relief. Quella di Sarmin, fra l’altro, è proprio una delle cliniche che Ai.Bi. ha supportato nel 2014, in particolare attraverso la distribuzione di medicinali salvavita e l’erogazione di fondi a supporto della gestione.

Sentire raccontare il dramma degli attacchi chimici (e non solo) dalle vive parole di un medico in “prima linea”, mi ha fatto un certo effetto. Perché il Dottor Terzian** era lì, in quei maledetti giorni di metà marzo, quando sulla sua città e su quelle circostanti furono sganciati diversi barili contenenti gas cloro. Era in clinica che lavorava, quando gli furono portati i corpicini esanimi di quei tre, sfortunati fratelli, morti insieme ai loro genitori.

«Sono stati ben 10 gli attacchi chimici che abbiamo potuto documentare nell’area di Idlib, negli ultimi mesi, ma la situazione dura da anni» ha raccontato. «Finora, per effetto del gas cloro, sono morte 7 persone, di cui 4 bambini

Il Dottor Terzian è sempre stato lì, a prendersi cura di feriti e intossicati, sin dall’inizio della guerra. Nonostante i continui attacchi dell’aviazione militare governativa, che – come noto – in Siria non risparmiano nemmeno le strutture medico-sanitarie. «Quasi ogni settimana riceviamo notizia di ospedali nelle vicinanze colpiti da bombardamenti; quello dove lavoro è stato attaccato più di 17 volte, rimanendo danneggiato in diverse circostanze.»

Il Dottor Terzian è giovane, ha un certo spirito, non è un tipo serioso. Ha aperto il suo intervento con qualche battuta, per smorzare la tensione. Ma alla fine ha voluto richiamare tutti noi, operatori e istituzioni internazionali, a un preciso dovere: «Aiutateci, fate quanto in vostro potere per denunciare questi veri e propri crimini contro l’umanità. Alzate la voce, perché per il mondo tutto questo sta diventando normale. Invece non può e non deve essere tollerato

Proprio mentre assistevamo a questa importante testimonianza, in Siria, a Douma, una giovane volontaria della Mezzaluna Rossa Arabo-Siriana veniva uccisa da un colpo di mortaio, mentre attendeva l’arrivo di un convoglio di aiuti umanitari. Non dobbiamo dimenticare che è anche grazie al coraggio e al sacrificio di operatori come la povera Israa, 19 anni, come il Dottor Terzian, come gli stessi colleghi e amici di Syrian Children Relief, che la popolazione siriana, oggi può continuare a sperare.

Ecco perché dovrebbe diventare un imperativo morale categorico, per tutti noi, quello di unire la nostra voce alla loro, affinché si faccia quanto possibile per porre fine a questa tragedia senza precedenti.

 

Luigi Mariani
Country coordinator di Ai.Bi. in Siria

 

Ai.Bi. ha lanciato la prima campagna di Sostegno a Distanza per aiutare le famiglie siriane a restare nel proprio paese e continuare a crescere i propri figli in condizioni dignitose, nonostante la grave crisi. Cibo, salute, scuola, casa, gioco: queste le cinque aree d’intervento. Per avere maggiori informazioni sull’iniziativa e per dare il tuo contributo, visita il sito dedicato.

* Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari

** Nome di fantasia