Adozione internazionale. Per il giornale dei vescovi Adozione 3.0 è un fatto storico. “Coppie italiane rimangono risorsa importante”

Sistema adozioni risponde al fango di Bibbiano con straordinaria operazione di rilancio e trasparenza

Anche il giornalista Luciano Moia, su Avvenire, parla di Adozione 3.0: i 49 enti autorizzati, attualmente operativi, che si sono coordinati per chiedere, a gran voce, un rilancio dell’adozione internazionale. La Cabina di regia, come prima sfida, ha trovato quella della riduzione dello stanziamento per il Fondo adozioni: 2 milioni di euro nel triennio 2020-2022 secondo il bilancio di previsione dello Stato.

Eppure il sistema adozioni, come spiega l’articolo “risponde al fango del caso Bibbiano con una straordinaria operazione di rilancio e di trasparenza. Per la prima volta nella storia trentennale del paradigma Italia, inaugurato dalla legge del 1983, tutti gli enti autorizzati, formalmente 51, in realtà 49 (sono tutti quelli operativi, ndr) hanno dato vita a un’unica cabina di regia. Associazioni, comunità, onlus e fondazioni parleranno con una voce sola e insieme, finalmente, si confronteranno con le istituzioni per chiedere il rilancio dell’adozione internazionale”.

“Certo – prosegue l’articolo – le mille adozioni scarse dell’ultimo anno rischiano di rappresentare una voce flebile per questi importanti obiettivi. Sono lontane le 4.300 adozioni del 2010, anche se i tanti cambiamenti a livello internazionale, alcuni episodi contingenti e la crisi del triennio 2014-2016 determinato dalla paralisi della Commissione adozioni internazionali (CAI), hanno finito per pesare oltremisura. Da qui la scelta degli enti di invertire la rotta e tentare un’operazione unitaria in qualche modo storica. Insieme per contare di più. D’altra parte il sistema adozioni Italia è ancora il secondo del mondo dopo gli Stati Uniti e sarebbe davvero imperdonabile disperdere questo capitale di esperienza, di contatti, di esempi e di testimonianze”.

“Siamo perfettamente consapevoli che le adozioni internazionali hanno subìto cambiamenti profondi, ma le coppie italiane rimangono una risorsa importante per i bambini che attendono una famiglia. Dobbiamo però dare loro la concreta speranza del fatto che la genitorialità adottiva rimanga un percorso reale, possibile, e soprattutto percorribile in modo trasparente”, fa notare Pietro Ardizzi di Adozione 3.0.

Con lui nella cabina di regia, come spiega ancora l’articolo, ci sono anche Gianfranco Arnoletti (Cifa Torino), Cinzia Bernicchi (Ai.Bi. – Amici dei Bambini), Anna Torre (Ariete Napoli), Maria Virgillitto (Asa Catania).

“All’esordio di ‘Adozione 3.0’ – prosegue l’articolo di Avvenireuna grande proposta e una grande rischio. La prima riguarda l’urgenza di semplificare il sistema dei rimborsi. In attesa di una nuova legge quadro ormai ineludibile perché i 36 anni trascorsi dal varo della”184″ si sentono tutti, gli enti uniti chiedono al governo di avvicinarsi progressivamente al traguardo dell’adozione gratuita con un rimborso unico forfettario di 10mila euro per ogni adozione conclusa”.

“Una soluzione – spiega Ardizzi – che farebbe risparmiare allo Stato cifre importanti e permetterebbe alle coppie di poter contare su una quota sicura”.