Adozioni internazionali allo sbando. Cirielli (FdI): “Cosa intende fare il Governo per ripristinare il regolare funzionamento della Cai?”

camera-dei-deputati350Comprendere le criticità del sistema delle adozioni internazionali non è questione di propaganda politica o di statistica, ma tende a fare in modo che le potenzialità dell’Italia in termini di solidarietà sociale e umana siano valorizzate appieno: ne va, quindi, della credibilità stessa del nostro Paese nei rapporti istituzionali. Questo il senso dell’interrogazione presentata venerdì 22 maggio alla Camera dei Deputati dall’onorevole Edmondo  Cirielli, del gruppo Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale.

Rivolgendosi al premier Matteo Renzi e al ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni, Cirielli ricorda che “l’adozione internazionale si trova ad affrontare la crisi peggiore della sua storia”. “I numeri sono eloquenti e non lasciano spazio a dubbi”: il crollo si sta verificando sia per il numero di minori adottati che per quello delle coppie che hanno accolto un minore straniero.

Nonostante questo, segnala Cirielli, “diversi enti autorizzati lamentano una impasse della Commissione Adozioni Internazionali rispetto ad attività di routine consistenti nel rilascio di documenti e attestazioni necessarie agli enti per lo svolgimento delle attività all’estero”. La Cai, inoltre, ricorda il deputato FdI, non ha ancora pubblicato il report annuale sulle adozioni internazionali, “non si sarebbe mai riunita se non una volta all’anno” e il suo “presidente e vicepresidente coincidono nella persona di un magistrato non esperto di adozioni”. “Il ritardo nella comunicazione ufficiale dei dati a disposizione della Commissione – si legge nel testo dell’interrogazione – rivela una lacuna nell’esigenza di trasparenza richiesta a tutte le amministrazioni pubbliche”.

Pertanto Cirielli chiede al premier e al titolare della Farnesina “se e come il Governo intenda sollecitare la pubblicazione da parte della Commissione dei dati sulle adozioni realizzate nell’anno 2014” e cosa intenda fare l’Esecutivo “per ripristinare il regolare funzionamento” della Cai, “come già segnalato in numerosi altri atti di sindacato ispettivo, a tutt’oggi rimasti in gran parte privi di risposta”.

Di seguito il testo integrale dell’interpellanza.

 

Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:

i numeri sono eloquenti e non lasciano spazio a dubbi: l’adozione internazionale si trova ad affrontare la crisi peggiore della sua storia;

il numero di bambini stranieri adottati in Italia ha, infatti, subito, dopo il picco del 2010 — con 4.130 minori autorizzati all’ingresso nel nostro Paese — un vero e proprio crollo secondo un trend che è destinato a spazzare via definitivamente questa forma di accoglienza, pregiudicando il diritto di ogni bambino a crescere in una famiglia;

in particolare, stando ai dati riportati dai rapporti annuali della Commissione adozioni internazionali, fra il 2001 e il 2007 sono stati adottati circa 2800 bambini l’anno, mentre negli anni 2012 e 2013 le adozioni concluse sono state, rispettivamente, 3106 e 2825, con un decremento di circa il 35 per cento rispetto al picco delle 4130 adozioni concluse nel 2010;

anche il numero delle coppie che hanno accolto un minore straniero negli ultimi anni scende drasticamente: nel 2010 erano 3.241, scesi a 2.291 nel 2013, mentre la proiezione del 2014 indicherebbe, considerando un margine di errore dell’8 per cento, il dato di 1.800 coppie;

cifre drammatiche che riflettono un trend in caduta libera di un settore che, invece, dovrebbe essere sostenuto e supportato in ogni modo e con ogni strumento dalle istituzioni;

tali proiezioni per il 2014 anticipano il report annuale che la Commissione adozioni internazionali (CAI), come ogni anno, avrebbe dovuto pubblicare entro il mese di gennaio sul proprio sito e che, invece, per la prima volta, tarda ad arrivare;

a parere degli operatori del settore, alla base del calo vertiginoso delle adozioni internazionali potrebbe esserci il non corretto funzionamento della Commissione, che non sarebbe gestita in maniera efficiente e da tempo non rilascerebbe le autorizzazioni alle adozioni in nuovi Paesi;

come denunciato anche dal presidente Ai.bi — Amici dei bambini, principale ente autorizzato per le adozioni dall’estero in Italia, numerose sarebbero le problematiche legate al funzionamento della CAL la Commissione non si sarebbe mai riunita se non una volta all’anno; un tempo il presidente della CAI era un politico che andava in missione all’estero e prendeva contatti e i risultati, avvallati dai dati del passato, si vedevano, invece adesso il presidente e la vicepresidente della Commissione coincidono nella persona di un magistrato non esperto di adozioni;

in particolare, la commissione è attualmente presieduta dal consigliere di Cassazione, dottoressa Silvia Della Monica, ex magistrato di Cassazione che cumula in sé le qualifiche di presidente e vicepresidente, senza tuttavia possedere secondo l’interrogante i relativi requisiti, e cioè il ruolo politico per la funzione di presidente e la specifica competenza nella materia della giurisdizione minorile, per le funzioni di vicepresidente;

l’operato dell’attuale presidente della commissione è già stato oggetto di altri atti di sindacato ispettivo che non hanno ancora trovato riscontro da parte del Governo;

diversi enti autorizzati lamentano inoltre una impasse della Commissione rispetto ad attività di routine consistenti, in particolare, nel rilascio di documenti e attestazioni necessarie agli enti per lo svolgimento delle attività all’estero; così, in particolare, per i documenti necessari al rinnovo degli accreditamenti da parte delle autorità straniere necessari al proseguimento delle attività di accompagnamento delle coppie adottive che, in assenza, si trovano in attesa con procedure di fatto bloccate e il rischio di non poterle portare a termine in tempi ragionevoli;

in ogni caso, il ritardo nella comunicazione ufficiale dei dati a disposizione della Commissione rivela una lacuna nella esigenza di trasparenza richiesta a tutte le pubbliche amministrazioni;

non siamo di fronte a semplici numeri perché ognuno di questi numeri rappresenta una vita, in particolare la vita di un minorenne in stato di abbandono a cui è stato riconosciuto dal nostro Paese il diritto a crescere in una famiglia idonea;

comprendere le motivazioni e le criticità del sistema delle adozioni internazionali è pertanto operazione che non riguarda né la propaganda politica né questioni di statistica, ma che tende alla doverosa individuazione di soluzioni affinché le potenzialità e risorse del nostro Paese in termini di solidarietà sociale e umana a livello internazionale, siano valorizzate appieno in parallelo al diritto costituzionale dell’uomo di costruire la propria famiglia con il supporto delle istituzioni;

le attuali criticità del sistema delle adozioni internazionali si stanno manifestando oggi non solo sul fronte della citata progressiva riduzione del numero di adozioni internazionali concluse, ma anche sul fronte di un indebolimento della credibilità del sistema Italia nei rapporti con le autorità degli altri Paesi –:

se i Ministri siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, quale sia allo stato attuale, la situazione relativa al numero delle adozioni di minori stranieri concluse nell’anno 2014 e, comunque, se e come il Governo intenda sollecitare la pubblicazione da parte della Commissione per le adozioni internazionali dei dati sulle adozioni realizzate nell’anno 2014;

cosa intenda fare il Governo per ripristinare il regolare funzionamento della Commissione per le adozioni internazionali come già segnalato in numerosi altri atti di sindacato ispettivo, a tutt’oggi rimasti in gran parte privi di risposta. (4-09310)