Adozioni Internazionali: il 22% contatta un solo ente prima di conferire l’incarico

Il 21,9% delle coppie contattano un solo ente prima di conferire l’incarico per l’adozione internazionale.

E’ questo quello che si evince dall’indagine conoscitiva “I percorsi dell’adozione internazionale: il punto di vista delle famiglie”, commissionata dalla Commissione per le Adozioni Internazionali, sulle coppie che hanno adottato in Italia nel 2008.

La scelta di un ente autorizzato è uno dei quesiti che maggiormente si pongono le coppie nel periodo che intercorre dall’ottenimento del decreto di idoneità al conferimento di incarico all’ente autorizzato.

In un questionario realizzato su 1.420 coppie che hanno adottato nel 2008, 311 (il 21,9%) hanno contattato un solo ente prima di conferire incarico e 310 (il 21,8%) ne hanno contattati da 6 a 10; gli altri si distribuiscono equamente nella fascia compresa tra 2 e 5 anni.

Dunque poco più del 20% ha trovato accoglienza e si è sentito in sintonia con quell’ente che aveva deciso di contattare in prima battuta. Di contro più del 20% ha ritenuto opportuno contattare un numero piuttosto elevato di enti e confrontare le diverse informazioni prima di arrivare alla decisione di conferire l’incarico.

I motivi possono essere molti e i più svariati, tra questi se ne possono citare alcuni: l’alto numero di incarichi che l’ente già aveva in essere può portare a una lista di attesa in alcuni casi assai lunga, la scarsa compatibilità tra il contenuto delle relazioni psicosociali o del decreto di idoneità rispetto alle caratteristiche che i paesi di origine dei bambini considerano adeguate, la limitazione del numero dei minori espressa nel decreto di idoneità, i desideri delle coppie che spesso poco si sposano con la realtà dei Paesi di origine e così via.

Numerose sono anche le coppie che segnalano che 12 mesi dalla notifica del decreto di idoneità, come previsto dalla normativa, possono essere un tempo insufficiente per riuscire a dare mandato a un ente autorizzato.