Adozioni Internazionali. Si può essere abbinati a un bambino che ha dei fratelli?

Salve Ai.Bi.,

sono Irma. Io e mio marito non abbiamo figli biologici e vorremmo adottare anche più di un bambino. Ci siamo documentati e abbiamo letto che la scelta prioritaria è sempre quella di non dividere i fratelli. Personalmente, ritengo che separarli sia una crudeltà, ma sono curiosa di capire se la divisione può avvenire o in qualche Paese è impossibile. Noi non abbiamo un Paese “preferito”, ma ci chiediamo: può capitare di ricevere l’abbinamento a un bambino che ha dei fratelli? Come viene gestita l’adozione in questi casi?

Grazie,

Irma

 

cbernicchi-fotoCara Irma,

in generale il tentativo comune a tutti i Paesi è quello di mantenere unite le fratrie nel momento in cui i minori che le compongono vengono adottati. Questo proprio perché la separazione tra i componenti potrebbe causare in loro traumi eccessivi, che si sommano ad altre sofferenze causate già dall’abbandono.

Tuttavia, le autorità del Paese effettuano una valutazione caso per caso.

Per esempio in Ucraina, la legge sulle adozioni internazionali vieta esplicitamente la divisione dei gruppi di fratelli. Altri Paesi, come Brasile e Colombia, non la proibiscono categoricamente, ma cercano di evitarla il più possibile. Altri ancora ammettono la divisione solo in caso di fratrie numerose, anche se spesso si tratta comunque di smembramenti “parziali”: per esempio si verificano casi in cui 4 fratelli vengono divisi in 2 famiglie adottive dello stesso Paese di accoglienza, in modo che possano rincontrarsi.

Quando si sceglie di separare i piccoli, si cerca di farlo, infatti, nel modo più indolore possibile. Questa scelta viene presa in considerazione quando la separazione viene ritenuta la cosa migliore per i minori in questione, o perché si fa molta fatica a trovare una coppia di aspiranti genitori adottivi disposti ad accogliere la fratria completa.

Nelle situazioni in cui il gruppo di fratelli viene separato, si persegue comunque la possibilità che vengano adottati da coppie dello stesso Paese: per esempio ci sono casi in cui più fratelli sono accolti in famiglie diverse, ma tutte legate allo stesso ente autorizzato. In questo modo, grazie a periodici e regolari incontri che le coppie adottive si impegnano a garantire, i componenti della fratria possono mantenere buoni rapporti.

In ogni caso sono gli enti autorizzati dei Paesi di accoglienza a dover cercare le eventuali famiglie disponibili ad adottare un gruppo di fratelli più o meno numeroso.

In bocca al lupo per l’avvio del vostro iter.

Un caro saluto,

Cinzia Bernicchi, Consulente di Ai.Bi.