Adozioni Romania: Alex, 10 anni, “Anch’io voglio essere figlio!”

Prosegue la campagna di sensibilizzazione “Anch’io voglio essere figlio” lanciata nei giorni scorsi dall’emittente televisiva rumena ProTv.

Al centro dell’attenzione il problema dell’età, che in Romania affligge molti dei bambini abbandonati. 

Per le migliaia di bambini rumeni abbandonati, l’età è una disabilità, più grandi sono, meno chance hanno di lasciare i centri di accoglienza.

In questo contesto si inserisce la storia di Alexandru che a 10 anni, ha già  conosciuto 3 assistenti maternali, è stato ad un passo dall’adozione, ma è finito a vivere in un centro. Il sistema di protezione del bambino non è riuscito a proteggerlo dalla solitudine, dall’ansia e dalla paura di rimanere per strada.  Alex parla oggi dei suoi sogni, come se fosse un adulto. Parla del sogno di poter aiutare altri bambini abbandonati a non vivere il suo dramma.

Quando gli chiedi qual è il suo sogno, Alex risponde: una famiglia.

È arrivato al centro l’anno scorso. Ha portato con se tutti i traumi e le sofferenze accumulate durante gli anni, passando da un assistente maternale ad un altro.

Alex ha costruito la propria storia. In realtà, i genitori educatori hanno rinunciato, l’uno dopo l’altro, ad Alex, perché era molto energico. Dopo più tentativi falliti di essere adottato, il bambino ha iniziato a vendicarsi con quelli che non lo hanno voluto aiutare.

Doveva essere adottato da una coppia dall’Italia, solo che in quell’anno sono state fermate le adozioni internazionali, perché la Romania era diventata “un vero esportatore di bambini con grandi benefici materiali per varie ONG e per lo stato rumeno”.

Alex, anche se è un bambino intelligente, sembra un bambino perso.  Lo stato gli ha tolto il diritto ad una famiglia e non gli ha offerto niente in cambio.

Quando sarò grande, voglio diventare un tipo di presidente, voglio aiutare i bambini a crescere vicino alla loro mamma “, ha detto Alex.

In realtà, Alex non ha ancora accettato l’idea che dovrà crescere  in un centro. Aspetta ancora i suoi genitori.