Africainfamiglia. Ripartono i viaggi dei minori migranti, aiutiamoli a casa loro con l'adozione a distanza

AfricainFamiglia. Inferno in Libia, è caos migranti. L’impegno di Ai.Bi. in 4 Paesi per l’adozione a distanza dei minori abbandonati

Si riavviano le partenze dall’Africa a seguito dell’inasprirsi della situazione nel Paese. Dopo la ‘crisi’ con la Francia per la nave Aquarius, una nave con oltre 900 migranti è sbarcata a Catania 

Una ‘goccia nel mare’ che però potrebbe cambiare, almeno in parte, il destino della ‘polveriera’ africana sarebbe lo sviluppo generalizzato di una cultura dell’adozione a distanza. Attività che Ai.Bi. conduce da anni in vari Paesi del continente, ma che necessita di nuovi donatori che ‘adottino’ tanti bambini ancora in attesa di un papà e una mamma ‘a distanza’

Africainfamiglia. Ripartono i viaggi dei minori migranti, aiutiamoli a casa loro con l'adozione a distanzaTorna il bel tempo, peggiorano le condizioni già precarie di vita dei profughi in fuga da guerre, persecuzioni e povertà nel Paese e riprendono gli sbarchi verso l’Europa dei migranti dall’Africa. La Libia è in prima linea: come sottolinea un articolo del Fatto Quotidiano, “l’inferno libico apre un nuovo fronte. Dopo mesi di relativa calma, le partenze dal Paese nordafricano sono riprese e i migranti stanno sbarcando a migliaia in Italia. La situazione lungo gli oltre 200 chilometri di costa tra Misurata e il confine tunisino, soprattutto nei pressi di Tripoli, è molto agitata in questo periodo. A giugno, con l’esplosione della stagione estiva, era normale attendersi un rigurgito di partenze dalla Libia”.

Al di là della crisi innescata dalle polemiche per la decisione del Ministro degli Interni e di quello dei Trasporti, Matteo Salvini e Danilo Toninelli, di non far attraccare la nave Aquarius sulle coste italiane, la questione che sta infiammando i dibattiti in Europa finora non ha tenuto conto della possibilità di alleviare almeno una delle ragioni delle partenze di tanti minori migranti: l’abbandono familiare, la solitudine e l’indifferenza.

Per questo, Amici dei Bambini è impegnata in Kenya, Ghana, Marocco e Repubblica Democratica del Congo per restituire una speranza e far vivere serenamente 1.800 bambini e ragazzi abbandonati.

In Kenya Ai.Bi. opera dal 2008 e oggi sostiene a distanza 218 minori accolti in tre centri e una scuola, ma quasi 700 attendono di essere ‘adottati a distanza’. In Ghana oltre 4mila bambini vivono in orfanotrofi, che nel 94 per cento dei casi operano illegalmente, con abusi e maltrattamenti. Amici dei Bambini è operativa dal settembre 2011; supporta 64 bambini particolarmente bisognosi, sostenendo le 54 rispettive famiglie. Per il Marocco non esistono dati ufficiali sull’abbandono dei minori, ma sono stimati quasi 70mila bambini fuori famiglia, cifra peraltro data in crescita di oltre il 20 per cento ogni anno. Ai.Bi. lavora qui dal 1992 con progetti di cooperazione allo sviluppo a favore di bambini e adolescenti orfani o abbandonati. Dal 2006 si prende cura, in cinque centri di accoglienza, di quasi mille minori tra zero e 18 anni, la metà dei quali aspettano l’abbraccio di una mamma o un papà, anche se a distanza. Non da ultimo, in Repubblica Democratica del Congo Amici dei Bambini coopera per sostenere almeno alcuni degli 89 bambini ospiti del centro FED (Femme et Dévelopement) di Goma, orfani o in condizioni di grave vulnerabilità sociale.

C’è solo un modo per poter cambiare concretamente il destino di migliaia di bambini africani in difficoltà: si chiama adozione a distanza”: è il messaggio che il presidente di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini, Marco Griffini, lancia dopo le ultime notizie relative allo sfruttamento dei migranti e del caporalato straniero in Italia.

Per questo Ai.Bi. non si stanca mai di promuovere e sensibilizzare le persone a scegliere l’adozione a distanza, un’opzione concreta che cambia la vita ai bambini ‘adottati’, ma anche ai ‘genitori’ a distanza. Maggiori informazioni sulle attività di Amici dei Bambini per l’adozione a distanza, che è parte del progetto #AfricainFamiglia, sono disponibili sul sito web dell’Associazione.

 

Fonte: Il Fatto Quotidiano