Ai.Bi. , 4 milioni di minori abbandonati in più ogni anno: è vera emergenza umanitaria

Il messaggio di Amici dei Bambini per combattere il male dell’abbandono

Ogni anno i minori abbandonati crescono in modo esponenziale. Secondo le stime diffuse da UNICEF, nel 2004 vi erano circa 145 milioni di bambini abbandonati, cifre ritoccate in aumento nel 2010 che hanno portato il numero a 163 milioni. In cinque anni vi è stato così un aumento di quasi 20 milioni di bambini abbandonati, una media di quattro milioni di minori abbandonati ogni anno.

E’ questa, ormai, una vera e propria emergenza umanitaria che condanna un “popolo di schiavi” ad essere privati della libertà di essere figli.

Di fronte al costante aumento di bambini abbandonati, in Europa per la prima volta si è registrato un calo delle coppie disponibili ad adottare, ciò nonostante sia in aumento la sterilità (una coppia su quattro è sterile).

Fra le principali cause di questa fuga dall’adozione internazionale, vi sono le difficoltà economiche, la sfiducia in cui è caduta l’adozione internazionale e le difficoltà burocratiche che accompagnano il percorso adottivo.

Il fatto che, dal 2006 le coppie disponibili all’adozione anche in Italia hanno iniziato a diminuire anno dopo anno, è un dato che preoccupa. Se nel 2006 erano state 6.237 le famiglie pronte ad adottare, nel 2007 sono state 5.635, nel 2009 4.377 e via così, fino alle 3.548 coppie con decreto d’idoneità del 2010. Di questo passo nel 2020 finiranno le adozioni internazionali!

Le famiglie di Ai.Bi., i figli e le delegazioni di giovani dei paesi esteri dove Amici dei Bambini lavora, in questi giorni sono riunite al Piccolo Paese del Lago di Monte Colombo per trovare delle soluzioni che permettano di affrontare questa emergenza.

La lotta va portata avanti innanzitutto sul piano culturale, evidenziando il concetto di cosa sia l’Adozione Internazionale: non e’ un atto di solidarietà, ma e’ un atto di giustizia, il più’ grande atto che una persona umana possa mai fare. Quindi non e’ un fatto privato, solo di quella coppia o persona, ma pubblico e come tale la responsabilità e’ di tutta la società.

Quindi occorre, da un lato educare alla giustizia, soprattutto i nostri figli e chi ha provato l’abbandono (i genitori adottivi dovranno affiancare i loro figli e i giovani nello sviluppare impegno personale e progetti per favorire accoglienza), dall’altro migliorare le procedure di accoglienza e i sostegni.

Cosa fare? Sul lato culturale, promuovere associazioni giovanili di giovani adottati, in affido e di care leavers che abbiano l’obiettivo di affrontare e risolvere i problemi di coloro che si trovano nell’abbandono. Dando cosi avvio alla “reazione atomica della giustizia”.

Sul piano operativo, rendere accessibile l’adozione al maggior numero di coniugi, anche a quelli più giovani, attraverso:

1. la gratuità delle Adozioni Internazionali, che si otterrà non con un incremento della spesa pubblica, ma con un piano di tagli che saranno indicati dalle associazioni familiari;

2. l’eliminazione delle idoneità del Tribunale per i Minori, che otterrà due risultati: ridurre i tempi di attesa di uno/due anni e un notevole risparmio di spesa pubblica;

3: ridurre l’iter di selezione delle coppie, ad oggi ad esclusivo carico dei servizi pubblici, a vantaggio di una procedura di accompagnamento e formazione pre e post adozione delle coppie stesse con una razionalizzazione del sistema che preveda la collaborazione fra i servizi pubblici e quelli privati degli enti autorizzati.