Al via il bonus bebè. Un fondo per i nuclei

bonus bebèTornano gli aiuti per le famiglie che si “allargano”, con un nuovo nato o un adottato. Previsti 5 milioni aggiuntivi: andranno al sostegno delle adozioni internazionali. I particolari in questo articolo pubblicato da Avvenire il 02 gennaio 2015

Tornano gli aiuti per le famiglie che si “allargano”, con un nuovo nato o un adottato. Rispetto al passato, però, c’è una differenza sostanziale: il bonus non arriverà con una lettera a casa, ma bisognerà richiederlo. Spetta per i bimbi nati tra il 1 ° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017; e, per i primi a nascere, ci sarà quindi fino al terzo anno d’età (o d’ingresso in famiglia). Vale 960 euro all’anno, erogati su base mensile (sono sempre 80 euro) per le famiglie con un reddito Isee non superiore ai 25mila euro, ma raddoppia sotto quota 7mila euro. Entro fine gennaio è atteso il Dpcm che detterà le norme attuative.

La spesa stimata per il bonus bebè è finora di 202 milioni per il 2015, destinati a salire a 607 per il 2016 e fino a 1.012 milioni per il 2017 e per il 2018. É poi creato un fondo al ministero dell’Economia per interventi a favore delle famiglie: per il 2015 ha una dote di 108 milioni (per 100 riservati ai servizi soci-educativi per la prima infanzia, mentre 5 milioni vanno per la distribuzione di aiuti agli indigenti). Cinque milioni aggiuntivi andranno al sostegno delle adozioni internazionali.

Un’altra novità al via è quella dei buoni per i genitori che hanno almeno quattro figli e un reddito Isee inferiore a 8.500 euro (inserito nella Legge di stabilità). Servirà per comprare prodotti e servizi per i figli: anche questo va richiesto.