Bambini abbandonati: ma l’Italia deve prendere lezioni dalla Russia?

italy-russiaVuoi sapere quanti sono i bambini adottabili in Russia?

Basta un click sul database pubblicato online dal Ministero dell’Istruzione e della Scienza, per sapere che i minori adottabili sono 128 mila, mentre i bambini rimasti senza cure genitoriali ben 450 mila.

Vuoi sapere quanti sono in Italia i bambini adottabili o quelli rimasti senza cure genitoriali?

Prendi una sfera di cristallo e cerca di interpretarne i segnali … pur essendo tale banca dati obbligatoria per legge (secondo l’art. 40 della legge n. 149/2001), infatti, per tentare di crearne una ci sono voluti ben 12 anni e una causa al TAR da parte di Ai.Bi. contro il Ministero della Giustizia.

Ciononostante non si ha ancora il numero esatto dei minori adottabili e degli aspiranti genitori adottivi in Italia. L’Istituto degli Innocenti, in una ricerca di pochi mesi fa, aveva stimato che i bambini in attesa di adozione fossero circa 2.300, mentre secondo i dati del Ministero Giustizia, le famiglie italiane disponibili all’adozione nazionale sono più di 33.000! E pur essendo queste le cifre, il database italiano non è ancora pronto.

Ma perche è cosi difficile in un “piccolo” Paese come il nostro (rispetto alla Russia) organizzare una banca dati dei minori dichiarati adottabili dai singoli Tribunali dei minorenni?

Perché una banca dati “nazionale” funzioni, occorre che siano già attive, aggiornate ed efficienti le banche dati “locali”: nello specifico, ognuno dei 29 Tribunali per i Minorenni esistenti in Italia dovrebbe avere un database del distretto di competenza dei minori adottabili e delle famiglie richiedenti l’adozione; tutte le informazioni di ogni banca dati “distrettuale” dovrebbero poi confluire in quella “nazionale”.

Invero ci sembra un’operazione quasi irrisoria: ma allora perché dopo 4 mesi dalla firma del ministero della Giustizia sul regolamento (decreto dirigenziale del 15 febbraio 2013) che dava finalmente vita alla banca dati nazionale dei minori adottabili e delle famiglie disponibili, non ne è stata annunciata l’operatività? Non sarà per caso, come dichiarato nello scorso gennaio dalla dott.ssa Caterina Chinnici, capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile, che il database può per il momento funzionare in soli 8 tribunali? E perché gli altri no? Non sarà per caso che non possiedano ancora una “loro” banca dati? E se fosse realmente così, come farebbero a gestire, per esempio, le adozioni nazionali?

In questo senso, l’esempio della Russia è quasi umiliante, se si pensa che, in quel Paese, il numero dei minori rimasti senza cure genitoriali (e quindi la quantità di dati da gestire) è quasi 200 volte quello dell’Italia. Eppure per adempiere alle recenti disposizioni governative, che obbligano ad offrire ai candidati genitori le maggiori informazioni possibili sui minori adottabili, il Ministero dell’Istruzione e della Scienza della federazione Russa ha testato la nuova versione della Banca dei Dati federale dei minori abbandonati. Il processo è stato avviato in un biennio e non sembra essere stato particolarmente difficile né aver dato particolari difficoltà di funzionamento.

Il Ministero russo ha persino decretato le nuove modalità con cui compilare le informazioni dell’archivio. Saranno innanzitutto aggiornate più spesso le foto dei minori registrati nella Banca Dati (3 volte all’anno per i minori fino a 3 anni, 2 volte all’anno per i bambini da 3 a 7 anni, e 1 volta all’anno per i minori di oltre 7 anni di età). In secondo luogo, le schede includeranno le informazioni aggiornate sul perché il bambino sia stato collocato nell’istituto, sul suo andamento scolastico, se sia visitato dai parenti o dai genitori, e quanto spesso.

Che l’Italia debba prendere lezioni dalla Russia?