Brasile: Dilma Rousseff “non bisogna riposare finché ci sono bambini abbandonati”

Dilma Rousseff dal 1° gennaio 2011 è a tutti gli effetti il nuovo presidente del Brasile.  Si tratta della prima volta che il Brasile elegge una donna alla presidenza.
Le prime parole da presidente eletto sono state di impegno per “sradicare la miseria dal Brasile e dare opportunità a tutti”. Poi ha dichiarato di voler “valorizzare la democrazia in tutte le sue dimensioni, lavorando per dare ai brasiliani una serie di diritti chiave: l’alimentazione, una dimora dignitosa e la pace sociale”.
Per ottenere uno sradicamento della miseria e la creazione di opportunità per tutti i brasiliani la neo Presidente ha chiesto la collaborazione di tutta la società che non deve riposare finché c’è un brasiliano affamato, famiglie che vivono per strada, bambini poveri abbandonati alla loro fortuna”. 
L’ascesa della Rousseff nel campo della politica comincia con l’entrata nel Partito dei lavoratori nel 2001, e la nomina a ministro dell’energia due anni dopo. Nel 2005, quando i vertici del governo sono travolti dagli scandali di corruzione, Dilma diventa ministro della Casa Civil, una sorta di capo dell’esecutivo. E ora il ruolo di presidente, un ruolo importante e insidioso.

Tra i prossimi impegni ai quali dovrà far fronte la Rousseff, il più importante è la presentazione, il 30 agosto, del Plano Plurianual (Ppa), documento sul quale verranno inseriti gli impegni finanziari, le spese e gli obiettivi da perseguire da metà 2011 a metà del 2015. Dilma porterà avanti i programmi sulla crescita e lo sviluppo cui ha partecipato da ministro; l’obiettivo infatti è quello di arrivare a due milioni di case popolari e creare grandi opere infrastrutturali come la centrale idroelettrica di Belo Monte e importanti arterie ferroviarie.